Georgia, la Procura apre un’inchiesta per i presunti brogli elettorali perpetuati in favore del partito filo russo
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Dopo la vittoria in Georgia del partito filorusso Sogno georgiano e le accuse di brogli, la Procura generale del Paese ha aperto un’inchiesta. A chiedere l’intervento della magistratura era stata l’opposizione filo europea. Già predisposto un calendario di audizioni in Procura con la presidente Salome Zourabishvili che sarà sentita dai pm domani. “Sulla base dell’appello della Commissione elettorale centrale del 30 ottobre 2024, la Procura della Georgia ha avviato un’indagine sulla presunta falsificazione delle elezioni parlamentari”, si legge nel comunicato diffuso dalla stessa Procura. (LA NOTIZIA)
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Il partito si presenta come l’unico in grado di evitare che la Georgia subisca lo stesso destino dell’Ucraina, che sta combattendo l’invasione russa dal febbraio 2022. In quanto potenza storica della regione, la Russia ha basi militari in due regioni separatiste georgiane di cui ha riconosciuto l’indipendenza: l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. (RSI.ch Informazione)
Quella dell’8 novembre prossimo non è una data come un’altra: quel giorno, infatti, si svolgerà il vertice Ue dove sarà anche discusso il Piano Draghi sulla competitività. (il manifesto)
Un parziale riconteggio dei voti espressi nelle contestate elezioni parlamentari dello scorso fine settimana in Georgia ha confermato la vittoria del partito al potere: lo ha dichiarato la commissione elettorale all'Afp, mentre l'opposizione ha denunciato un voto "rubato". (Sky Tg24 )
Un parziale riconteggio dei voti espressi nelle contestate elezioni parlamentari dello scorso fine settimana in Georgia ha confermato la vittoria del partito al potere: lo ha dichiarato la commissione elettorale all'AFP, mentre l'opposizione ha denunciato un voto "rubato". (Tiscali Notizie)
La Russia ha designato l’Europa come suo nemico. Georgiani, moldavi, e ci sono anche i Balcani occidentali che non dobbiamo abbandonare. (Corriere della Sera)
A dichiararlo ad Afp è la commissione elettorale stessa secondo cui da questo riconteggio, che riguardava circa il 12% dei seggi elettorali e il 14% delle schede, “non ha comportato un cambiamento significativo nei risultati ufficiali precedentemente annunciati”. (LA NOTIZIA)