Crisi del mercato auto, problemi anche per componentistica europea
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La ricetta per frenare la crisi del mercato auto? Un’iniezione da 4 miliardi di euro per i fornitori di componenti per l’industria automobilistica che stanno vivendo una fase complicata. A sottolinearlo è un report di Moody’s, secondo il quale la liquidità sarebbe divisa tra costi straordinari di ristrutturazione, pari a circa 2,5 miliardi di euro e 1,8 in tagli dei costi programmati per i prossimi anni; il 2024 ormai in chiusura è stato un anno particolarmente critico per il settore, che ha assistito ad un calo del 3,5% nella produzione ed una previsione di tagli al personale tra 27 e 30 mila entro il 2028. (Rinnovabili)
Su altri media
"Al di là della tifoseria di stampo politico, dovrebbe essere ormai chiaro ai più che l'attuale Governo di destra non ha proprio nulla di patriottico. In Italia i dati sulla pesante crisi che coinvolge il comparto dell'automotive sono sotto gli occhi di tutti e la situazione si complica ancora di più nella nostra regione, dove in grande sofferenza c'è tutta la filiera legata al manifatturiero. (newsbiella.it)
“L’attuale situazione di stallo nel confronto al Mimit, il taglio di risorse pubbliche e la mancata presenza dei vertici di Stellantis, richiedono l’assunzione di una responsabilità non più rinviabile dopo lo sciopero e la manifestazione nazionale dei lavoratori del settore auto” ‒ scrivono i tre segretari generali a sostegno della richiesta di convocazione, concludendo che ‒ “In assenza di un riscontro positivo ci vedremo costretti all’auto-convocazione con i lavoratori del settore presso Palazzo Chigi”. (Fiom-Cgil)
E proprio Umbertide, nota per le sue aziende operanti nel settore Automotive, diventa per la seconda volta in pochi giorni un simbolo in Umbria per il posto di lavoro. UMBERTIDE – Allarme dei sindacati per la grave situazione dei lavoratori somministrati (ovvero gli interinali a breve o a lungo termine) occupati nel gruppo Stellantis. (LA NAZIONE)
L’ultimo annuncio risale a mercoledì, quando Stellantis ha fatto sapere che chiuderà il sito produttivo di Luton, in Inghilterra. Secondo il quotidiano economico francese Les Echos, Stellantis ha rivisto al ribasso del 20% le previsioni di produzione per i suoi siti francesi per l’anno in corso: verranno sfornati solo 605.000 veicoli contro i 766mila previsti alla fine del 2023. (Liberoquotidiano.it)
La sfida per i gruppi come Stellantis o Renault è quella di mantenere in Europa lo sviluppo e la ricerca sulla tecnologia per l’elettrico e le batterie in modo “da non dover solo importare quanto prodotto dalla Cina”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Tuttavia, sarebbe stato più gestibile se le misure fossero state avviate dieci anni fa, quando i segnali di un declino iniziavano a diventare evidenti. A scanso di equivoci, sottolineo subito che salvaguardare i posti di lavoro nell'industria locale e regionale è un imperativo di solidarietà. (Primonumero)