Gli italiani non vogliono più fare i pasticceri? In Lombardia il 66% della manodopera non si trova: è record
Durante la Pasqua siamo circondati da uova di cioccolato, colombe e specialità regionali di ogni tipo, ma tutti questi dolci sono prodotti da mani sempre più difficili da reperire. Quest’anno, Confartigianato ha lanciato un allarme che riguarda proprio la carenza di manodopera nel settore. Più della metà delle imprese fatica a trovare lavoratori e in Lombardia la situazione è la peggiore d’Italia: nella regione non è reperibile il 66% delle oltre quattromila assunzioni previste. (IL GIORNO)
Su altre fonti
Secondo una rilevazione di Confartigianato, nel settore dolciario aumenta la richiesta di personale ma crescono anche le difficoltà a reperirlo. È sempre più allarme manodopera per le 54mila pasticcerie e imprese dolciarie, di cui 39mila sono artigiane, impegnate in questi giorni nella produzione di uova, colombe e specialità pasquali. (Il Sole 24 ORE)
«Sarà una Pasqua golosa e senza sorprese nei prezzi per gli amanti dei dolci tradizionali artigianali, ma purtroppo insonne e di gran fatica extra per panificatori e pasticcieri impegnati in queste produzioni ma sempre alla disperata ricerca di personale che non si trova». (La Nuova Venezia)
– con una alta vocazione artigianale: sono oltre 4 mila le imprese artigiane, rappresentando il 69,5% delle imprese totali del settore. Con la Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. (Corriere)
Giorni di intenso lavoro per i pasticceri artigianali: ancora una volta, infatti, i dolci della tradizione allieteranno le tavole dei fiorentini. Come ogni anno, i consumi pasquali si orientano sui prodotti tipici. (055firenze)
– I dolci di Pasqua non passano di moda, c’è sempre più attenzione alla qualità da parte del consumatore. Dalla colomba alla schiacciata, che resta la più amata a Siena, la passione per i prodotti tipici è confermata. (LA NAZIONE)
Inflazione che prima di tutto incide sul pesce: il maltempo degli ultimi giorni ha fortemente ridotto quantità e varietà sui banchi alimentando perdipiù la fiammata dei costi e quindi la scelta, che si limiterà perlopiù al mangiare di magro del Venerdì Santo e a una minoranza di affezionati consumatori. (LA STAMPA Finanza)