Sanità Privata, a Napoli centinaia in piazza: «Rinnovo urgente del contratto»
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Mille e cinquecento operatori della sanità privata hanno sfilato in corteo per le strade di Napoli per rivendicare il diritto al rinnovo contrattuale. «Quella di stamattina è stata solo la prima parte di una battaglia, una grande mobilitazione» firmata dalle federazioni campane di Fp Cgil, Cisl Fp, e Uil Fpl che si è concentrata in un sit-in sotto il palazzo della Regione a Santa Lucia.L’esigenza del rinnovo contrattuale e differenze nette fino al 35 per cento tra i vari contratti che prevedono le stesse mansioni, sono solo alcune delle motivazioni che i sindacati hanno prima esposto al presidente AIOP Campania (Associazione Italiana Ospedali Privata) e poi messo sul tavolo della Regione che li ha ricevuti a margine della manifestazione. (Corriere della Sera)
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«Un presidio molto sentito quello di lunedì 23 settembre sotto Palazzo Lombardia a Milano – dice Katia Dezio, della segreteria Cisl Fp di Bergamo. (L'Eco di Bergamo)
La mozione del Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania sull’attivazione del percorso di partoanalgesia è stata approvata all’unanimità (Impresa Italiana)
Sciopero per l’intera giornata del 23 settembre da parte di lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle strutture che applicano i contratti Aiop e Aris (sanità privata) e Aiop e Aris (RSA). “Chi garantisce la salute di tutti i cittadini merita dignità nel lavoro”, afferma Roberto Dusi, Segretario Generale della CISL FP Asse del Po. (CremonaOggi)
“Un presidio molto sentito quello di stamattina sotto Palazzo Lombardia a Milano – dice Katia Dezio, della segreteria CISL FP di Bergamo. (MyValley.it)
I lavoratori del settore – che oggi sono scesi in piazza anche a Cagliari (e in molte altre città italiane) nella manifestazione organizzata da FP CGIL CISL FP e UIL FPL, rivendicano «il riconoscimento dei diritti contrattuali e adeguate condizioni di lavoro, in un comparto, quello dello sanità privata accreditata, che incide sulla spesa sanitaria per il 3%, eroga il 15% delle prestazioni complessive, e nelle 10 case di cura accreditate nell’Isola, occupa 1500 dipendenti e distribuisce con l’indotto circa 4000 buste paga». (L'Unione Sarda.it)