Strade riaperte, solo un ponte chiuso
Il Comune di Cecina fa sapere che la viabilità sul territorio è stata ripristinata CECINA — Dopo il maltempo e la piena del fiume Cecina che hanno causato allagamenti e disagi, oggi pomeriggio sono stati roaperti anche i sottopassi di via Guerrazzi e via Cassola. Lo fa sapere il Comune di Cecina. La viabilità sul territorio comunale è adesso tutta aperta e percorribile. Si segnala che resta chiuso fino a domani il ponte sulla Steccaia. (Qui News Cecina)
La notizia riportata su altre testate
Siamo ormai alla fase terminale di una sinistra dadaista, che usa le parole in libertà quasi per il gusto di attirare scontento e antipatia. Ha asserito che Elsa Fornero ha fatto del bene agli italiani e, proprio per questo, meriterebbe di essere nominata senatrice a vita. (Il Giornale d'Italia)
“Si è sfatato il mito che a Siena non possono accadere alluvioni o nubifragi violenti”. Così risponde Ezio Sabatini, referente provinciale del volontariato della Protezione Civile alla richiesta dell’assessore Barbara Magi di dedicare maggiore attenzione e tempo, oltre che alle simulazione di eventi sismici, alla preparazione del territorio ad eventuali alluvioni. (RadioSienaTv)
VAL DI CORNIA — Il permanere delle condizioni di maltempo nelle zone della Val di Cornia, già colpite dal nubifragio di ieri, non ha consentito la riapertura delle strade provinciali chiuse per problemi di sicurezza alla viabilità. (Qui News Valdicornia)
PIOMBINO — I recenti eventi atmosferici e le conseguenti inondazioni hanno purtroppo generato moltissimi rifiuti eccezionali, come oggetti, mobili, tessuti alluvionati e distrutti dal fango. Il Comune di Piombino attraverso una nota spiega che questo genere di rifiuto non può essere gestito con le consuete modalità. (Qui News Valdicornia)
"L’inondazione di Petrazzi ha delle responsabilità precise che, nel rispetto delle famiglie che hanno perso tutto e con danni incalcolabili per tutta l’area economica, devono essere accertate e chi ha sbagliato deve pagare". (gonews)
Con le lacrime agli occhi: «È il lavoro nostro che si ferma». Rabbia, tanta rabbia. (Corriere della Sera)