Petrolio sale con tensioni Iran-Israele, rallenta corsa ai beni rifugio

Secondo giorno consecutivo di rialzi per il petrolio, spinto dalle tensioni in Medio Oriente che alimentano i timori per le forniture di greggio dalla regione. Brent e Wti avanzano di oltre il 2%, in attesa di possibili rappresaglie di Israele e degli Stati Uniti dopo l’attacco missilistico dell’Iran. Focus anche sull’Opec+ e sulle scorte americane. Oltre al petrolio, ieri sono scattati gli acquisti anche sui beni rifugio come oro, titoli di Stato e dollaro, in un movimento “fligh to quality” tipico delle fasi di incertezza geopolitica, anche se il sentiment risk-off sui mercati sembra essersi placato per il momento. (Finanzaonline)

Su altri media

Gli investitori attendono ora i dati sulle scorte e la riunione dell’Opec+ del pomeriggio. (Milano Finanza)

Il Wti americano, che giovedì 26 settembre ha chiuso in ribasso del 2,9%, perde lo 0,27% portandosi a 67,49 dollari al barile. Il Brent perde invece lo 0,31% a 71,38 dollari. (Corriere della Sera)

Milano, 26 set. – Titoli petroliferi a picco in Borsa in scia alla frenata del prezzo del greggio, con i futures sul Wti che scivolano sotto i 68 dollari al barile, in ribasso di oltre tre punti percentuale. (Agenzia askanews)

Perché il prezzo della benzina tornerà a salire e quanto dureranno i rialzi

. (Tiscali Notizie)

. (Tiscali Notizie)

Per il momento i prezzi medi di benzina, diesel e Gpl sono ancora in calo ma le quotazioni dei prodotti raffinati sui mercati finanziari non fanno presagire niente di buono. Quando si registreranno i primi rialzi alla pompa e quanto dureranno? Andiamo per ordine. (Today.it)