Marco Gattuso, chi è il giudice di Bologna che ha rinviato alla Cgue il decreto paesi sicuri
Esperto di diritto di famiglia e iscritto a Magistratura Democratica, ha avuto un figlio con la Gestazione per altri. Secondo i colleghi ha preso una decisione «moderata» Marco Gattuso, 60 anni, è il giudice di Bologna che ha rinviato il decreto paesi sicuri alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il rinvio pregiudiziale servirà a stabilire la conformità del provvedimento del governo Meloni alla legislazione e alle sentenze dell’Ue. (Open)
Ne parlano anche altri media
Il professor Antonio D’Andrea lo aveva detto in un’intervista al Fatto il giorno stesso dell’approvazione del decreto Paesi sicuri: prima o poi un Tribunale avrebbe interpellato la Corte europea per capire quali regole si devono applicare, visto che le norme e le sentenze europee paiono divergere dalla legislazione interna. (Il Fatto Quotidiano)
Il botta e risposta tra governo e tribunali sui centri migranti in Albania è a un punto di svolta. (ilmattino.it)
Ma fuori dalle aule di giustizia Gattuso è conosciuto soprattutto per essersi speso in favore dei diritti della comunità Lgbtqia+ e di quelli dei figli delle coppie omogenitoriali. Così nei corridoi del Tribunale di Bologna avvocati e colleghi parlano di Marco Gattuso, presidente del collegio che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia Ue del decreto Paesi sicuri. (corrieredibologna.corriere.it)
Cari giudici della Corte di Giustizia, l'Italia non è un Paese sicuro! Emettetela questa sentenza, ne va della vita e della dignità di centinaia di migliaia di disperati che veramente meritano qualcosa di meglio (il Giornale)
Meloni a tutto campo aPorta a porta. La premier intervistata da Bruno Vespa ha spaziato su diversi argomenti: dal tema dei migranti al no di Elkann ad un'audizione in Parlamento. Meloni a Porta a porta: "Minacce di morte da trafficanti di esseri umani" (Il Giornale d'Italia)
Nihil novi sub sole, a dire il vero: d'altro canto, l'Europa figura ad oggi come una semplice base militare statunitense, priva di sovranità militare oltre che politica ed economica. Ed è anche per questo, oltre che per la sua missione storica perfettamente evocata da Husserl, che l'Europa avrebbe dovuto da subito svolgere la parte di defensor pacis, propugnando le ragioni del dialogo e della diplomazia. (Il Giornale d'Italia)