Assedio Ucraina, chi paga il prezzo

Si sono riaperti i canali di comunicazione fra Washington, l’Ue e Mosca, attraverso le telefonate del nuovo capo della Casa Bianca e del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin. Il tempo dirà con quale esito. Ma i colloqui hanno evidenziato come, anche in presenza di una volontà di negoziare, le posizioni restino distanti. Il Cremlino chiede il riconoscimento delle «nuove realtà», cioè l’annessione illegale del 20% del territorio invaso, la neutralità di Kiev e la sua sostanziale smilitarizzazione con la riduzione dell’esercito a 85mila effettivi. (L'Eco di Bergamo)

Ne parlano anche altre testate

Il discorso del leader ucraino al Parlamento europeo: «Putin è più piccolo dell'Europa unita. Facciamo del 2025 l'anno della pace, ma giusta» (Open)

L’Ucraina è un raggio di luce che trafigge l’oscurità”. – “L’Ucraina ha resistito coraggiosamente a 1.000 giorni di brutale invasione su vasta scala da parte della Russia e a quasi 4.000 giorni di aggressione russa. (Agenzia askanews)

Una nuova analisi pubblicata in occasione della giornata Mondiale dell’Infanzia, ha rilevato come da febbraio 2022 ad agosto 2024 siano ben 516.000 i bambini nati in Ucraina dall’inizio della guerra. Più di 500.000 bambini sono nati in Ucraina dallo scoppio della guerra, ormai 1000 giorni fa. (Save the Children Italia)

Il discorso guerrafondaio della capogruppo dei socialisti Ue: "L'Ucraina ha bisogno di armi, i conflitti si vincono coi carri armati"

"Ogni giorno, ogni oggi è il momento migliore per spingere più forte nei confronti della Russia. Senza il fattore chiave, la Russia non avrà motivazione per impegnarsi in negoziati sensati. (ilmessaggero.it)

Il mondo deve vederli. La Federcalcio Ucraina ha lanciato sui propri social un video sui 1000 giorni di guerra e invasione russa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle conseguenze del conflitto. (Sport Mediaset)

“Siamo consapevoli del prezzo che pagate per difendere la vostra dignità: l’Ucraina ha anche bisogno di armi perché le guerre si vincono non con le parole ma con i carri armati. Lo ha detto la capogruppo socialista al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, intervenendo alla plenaria speciale a 1.000 giorni dall’invasione russa dell’Ucraina. (Il Fatto Quotidiano)