Premio Nobel per la pace all'organizzazione antinucleare giapponese Nihon Hidankyo

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Il premio Si tratta di un movimento popolare di sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki: «Queste armi possono essere usate dai terroristi» Il premio Nobel per la pace del 2024 è stato assegnato all'organizzazione antinucleare giapponese Nihon Hidankyo. Il presidente del comitato, Jorgen Watne Frydnes, ha descritto Nihon Hidankyo come «un movimento popolare di sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki, noto anche come Hibakusha» e ha affermato che ha ricevuto il premio per la pace «per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate», ha affermato. (LaC news24)

Su altri media

Il Comitato norvegese ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2024 ad un'organizzazione, la giapponese Nihon Hidankyo: cos'è e perché ha vinto Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. (Virgilio Sapere)

Nobel Pace 2024: “Italia, ripensaci” soddisfatta per l’assegnazione a Nihon Hidankyo e agli hibakusha (Rete Italiana Pace e Disarmo)

PECHINO — Un campanello d’allarme per il mondo, sempre più instabile. Ma anche un riconoscimento di come le persone possano risollevarsi e suscitare speranza raccontando le loro storie. (la Repubblica)

America-Cina di Venerdì 11 ottobre 2024

Il Premio Nobel per la pace 2024 è stato attribuito alla organizzazione nazionale giapponese Nihon Hidankyo dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, che sono chiamati Hibakusha. Il numero totale dei sopravvissuti che vivono in Giappone è di 174.080, secondo i dati aggiornati al marzo 2016. (il Dolomiti)

E, per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, si è tornati a parlare di pericolo nucleare. Forse mai come quest’anno, dal Dopoguerra, il mondo è stato un posto così violento. (Rivista Studio)

Lo leggiamo spesso: il mondo rischia di precipitare in un nuovo conflitto su larga scala. Dall’Ucraina al Medio Oriente, i teatri di guerra coinvolgono, almeno diplomaticamente, tutti i maggiori Paesi del pianeta. (Corriere della Sera)