Atp Pechino, Sinner in campo con il dolore nel cuore per la morte della zia Margith

(Adnkronos) – Jannik Sinner è pronto per la difesa del titolo all’Atp 500 di Pechino. Dodici mesi fa nella capitale cinese iniziò la scalata verso il numero uno del mondo battendo in semifinale lo spagnolo Carlos Alcaraz e in finale, per la prima volta in carriera, il russo Daniil Medvedev. Il campione dello Us Open, è già in Cina da qualche giorno insieme al coach Simone Vagnozzi e al suo team, del quale da una settimana fanno parte anche il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Uises Badio. (OglioPoNews)

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Jannik Sinner, l’ultima notizia che arriva è devastante: l’intero mondo del tennis è letteralmente sconvolto Purtroppo la sua amatissima ed adorata zia è venuta a mancare. Non ce l’ha fatta Margith Rauchegger. (MilanLive.it)

Sarebbe stata l’ultima volta insieme. La zia materna di Jannik Sinner, Margith, da tutti soprannominata «Maggie», domenica nella sua casa di Villabassa, paese della Val Pusteria a pochi chilometri da Sesto, a soli 56 anni, ha perso la sua battaglia contro un male incurabile. (Corriere del Trentino)

Jannik Sinner lascia il campo di Pechino – dopo il successo in tre set (4-6; 6-3; 6-1) contro il cileno Jarry – con la dedica speciale e commovente a Margith, sorella della madre di Sinner Siglinde, morta a soli 56 anni dopo una brutta malattia. (Il Fatto Quotidiano)

Entrando nel dettaglio della partita, Jarry ha vinto il primo set per 6-4 in meno di 40 minuti di gioco: al servizio è stato impressionante, tanto da non aver concesso nemmeno una palla break a Sinner in tutto il set. (Liberoquotidiano.it)

Prima la mano sul cuore, poi un bacio al cielo: così Jannik Sinner ha concluso il match a Pechino contro Nicolas Jarry, dedicando la vittoria alla zia Margith, venuta a mancare pochi giorni fa. A lei aveva dedicato anche il trionfo agli US Open (Sky Sport)

Il numero uno del mondo ha vinto rimontando il cileno Nicolas Jarry, numero 28 del mondo, con il punteggio di 4-6 6-3 6-1 in poco meno di due ore di gioco. (il Giornale)