Il «Nuovo Ordine» a cannonate
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«Ripetutamente e deliberatamente», denuncia il comunicato Onu, sono state colpite in Libano dalle cannonate di un merkhava, un carro armato israeliano, la sede centrale-bunker della missione Unifil e la sede del contingente italiano, con inseguimento di un drone e distruzione delle telecamere – che cosa non devono vedere? L’episodio di guerra aperta contro l’Onu e contro il contingente italiano, si inserisce nel buio dell’avvio della risposta di guerra di Tel Aviv a Teheran dopo il raid iraniano per rispondere all’uccisione di Nasrallah, e nel pieno del massacro ininterrotto a Gaza, con anche ieri decine di civili inermi uccisi che vanno ad aggiungersi alle 42mila vittime di questo anno di sangue. (il manifesto)
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GERUSALEMME — Se non annunciato, di certo neanche arrivato di sorpresa. Commenta così l’attacco israeliano sul quartier generale dell’Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, Andrea Tenenti, da anni portavoce della missione delle Nazioni Unite nell’area. (la Repubblica)
(Adnkronos) – Il Governo italiano -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile. (OglioPoNews)
Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti (compresi 18mila bambini) in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso. (LA NOTIZIA)
Due attacchi in due giorni contro basi Unifil, da parte di Israele, stanno facendo crescere la preoccupazione anche per i militari italiani impiegati nella missione Onu in Libano. (Virgilio Notizie)
Unifil, la forza di pace delle Nazioni Unite nel Libano sud, si è trovata esposta al fuoco dei militari israeliani che da circa 10 giorni sono impegnati in quella zona in una vasta operazione terrestre anti-Hezbollah. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“Quando si vedono la distruzione e le disgrazie sofferte dalla gente in guerra, non si può che voler lavorare per la pace. La nostra missione è iniziata nel 1948 con 4 armistizi, due dei quali si sono diventati trattati di pace. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)