Moussa Sangare, una vita alla deriva dopo i sogni di gloria. La sorella in lacrime: “Alla fine è arrivato a uccidere”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
IL GIORNO INTERNO

Suisio (Bergamo) – “Alla fine è arrivato a uccidere". La sorella minore di Moussa Sangare, Awa, è scoppiata in lacrime dopo il fermo del 31enne che ha confessato di aver ammazzato Sharon Verzeni un mese fa. Studentessa di Ingegneria all'Università di Bergamo, 24 anni, Awa ha trascorso la giornata fuori casa, probabilmente ospite da amici, per evitare telecamere e giornalisti. Lei e la madre abitano al secondo piano di un edificio in un cortile in via San Giuliano a Suisio, a circa cinque chilometri da Terno d'Isola (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre testate

Alle 9 di lunedì 2 settembre si sono aperti i cancelli del carcere di via Gleno. l’uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Raffalla Mascarino e ha avuto modo di ribadire le motivazioni che lo hanno spinto, la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, a uccidere con quattro coltellate Sharon Verzeni. (L'Eco di Bergamo)

L'omicidio di Sharon Verzeni "sembra commesso da un soggetto spesso in preda alla noia e impregnato dai valori trasmessi dalla musica trap”, un genere che "esalta violenza e sesso estremo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)