Il Piccolo Lago di Mergozzo fuori dalla Guida Michelin 2025, le parole di chef Marco Sacco
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Non ho perso le due stelle, il Ristorante Lago non è stato inserito nella Guida Michelin 2025. Non sono stato penalizzato perchè non so più cucinare ma perché c’è qualcosa a monte, una vicenda giudiziaria che ci trasciniamo da 4 anni. Lo conferma il fatto che abbiamo mantenuto la stella nel nostro ristorante di Torino”. Lo chef Marco Sacco spiega la mancata riconferma del bistellato ristorante mergozzese nella prestigiosa guida. (VCO AZZURRA TV)
Ne parlano anche altre testate
Secondo i dati rilasciati da Circana, dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia da Covid-19, la ripresa del settore distributori bevande è stata sostenuta fino alla fine del 2023 dal clima positivo di fiducia e da un aumento della domanda interna nonostante il freno inflattivo ma soprattutto, dalle dinamiche climatiche, dalla crescita continua del turismo, sia nazionale che internazionale. (Il Giornale d'Italia)
“Quello dell’Horeca è un settore che negli ultimi anni è esploso, soprattutto dopo il Covid. Quest’anno il fuori casa non è andato bene come le aspettative ci davano, tuttavia rimane un settore strategico e lo sarà sempre di più in futuro, è per questo che l’industria di marca vuole investirci sempre di più. (Il Giornale d'Italia)
Crediamo sull'importanza di investire sull'innovazione e sui trend salutistici” Lo ha dichiarato Marco Pesaresi, Direttore Generale Ferrarelle Società Benefit, durante l'evento annuale degli Stati Generali del Mercato Food & Beverage in Italia, organizzato da Italgrob, la Federazione Italiana Distributori Horeca, in collaborazione con Italian Exhibition Group, che si è tenuto presso la sede di Confindustria a Roma. (Il Giornale d'Italia)
"L'attuazione dei provvedimenti europei ha dei costi. L'ispirazione ideologica di questi provvedimenti rischia di avere inevitabilmente ripercussioni economiche negative. (Il Giornale d'Italia)
Lanciamo in questa sede un nuovo, forte appello al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy e al Ministro delle Politiche Agricole a non penalizzare il comparto mettendo il freno a un mercato e una filiera commerciale e agroalimentare già in difficoltà”. (Il Giornale d'Italia)
Siamo anelli di una filiera e dovremmo iniziare insieme ai produttori a fare più cultura. Questo unitamente alla comunicazione di categoria”. (Il Giornale d'Italia)