Pnrr, allerta Corte Conti Ue sui ritardi: in Italia nodo 2026

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Il Recovery Plan viaggia a ritmi decisamente più lenti del previsto. Il problema riguarda tutta Europa, ma investe da vicino l’Italia per due ragioni: le dimensioni del nostro Pnrr, il più grande d’Europa, e la sua scansione temporale, che tra inciampi nella spesa effettiva e rimodulazioni concentra una quota sempre più imponente di interventi nell’anno di chiusura del programma, il 2026. Il quadro è tracciato dalla Corte dei conti Ue, istituzione diventata nel tempo sempre più centrale nel controllo. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

La notizia riportata su altre testate

“Lanciamo un segnale d’allarme, perché a metà percorso i Paesi Ue avevano attinto a meno di un terzo dei finanziamenti previsti ed erano avanzati per meno del 30% verso i traguardi e gli obiettivi prefissati”, afferma la responsabile dell’audit, Ivana Maletic. (LA NOTIZIA)

L’allarme arriva a pochi giorni dalla designazione ufficiale di Raffaele Fitto – il ministro del Pnrr – come commissario italiano della nuova Commissione Von der Leyen. (Il Fatto Quotidiano)

Nei primi tre anni del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), istituito dall'UE con una dotazione di 724 miliardi di euro, si sono osservati ritardi nell'erogazione dei fondi e nell'attuazione dei progetti. (LA STAMPA Finanza)

I Pnrr europei vanno troppo al rilento. La sentenza arriva dalla Corte dei Conti europea che, nella sua ultima relazione spiega come, a fine 2023, i Paesi dell’Unione hanno attinto a meno di un terzo delle risorse destinate alla ripresa post-pandemica (213 miliardi) e appena la metà dei fondi trasferiti ha raggiunto i destinatari finali, dalle società pubbliche di servizi energetici alle scuole. (Milano Finanza)

Il collega Raffaele Fitto, in partenza per Bruxelles dove dovrebbe assumere il ruolo di commissario e forse incassare una vicepresidenza, non lascia in eredità solo una spesa ferma a 51,4 miliardi a fronte dei 194,4 previsti per l’Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è in ritardo, ma non è una notizia. Proprio mentre si parla del ministro che gestisce il Pnrr, Raffaele Fitto, come nuovo commissario Ue, la Corte dei Conti dell'Unione europea fa il punto sull'avanzamento dei vari piani nei paesi membri: la situazione non è semplice. (Today.it)