Filippo Turetta in aula: “Giulia urlava e l’ho colpita ancora”

Il drammatico racconto “Ho pensato di rapire e uccidere Giulia Cecchettin che lo voleva lasciare mentre volevo stare ancora con lei”. Così Filippo Turetta, per la prima volta, ha ricostruito il delitto nell’aula del processo a Venezia, ammettendo la premeditazione. Un delitto maturato nella mente dell’assassino già un anno prima di essere commesso. Fino all’epilogo della sera dell’11 novembre scorso con l’appuntamento al commerciale di Marghera, l’aggressione a Vigonovo nel parcheggio vicino alla casa di lei e lo spostamento in auto a Fossò (Livesicilia.it)

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Mi piaceva farlo ed era un'abitudine. Un segno di un legame che non aveva voluto fosse spezzato, o forse un altro elemento di quella sensazione di «possesso» legata a una visione patriarcale. (ilmessaggero.it)

Per Filippo Turetta "prevedo una commisurazione della pena della giusta severità". Così il prof Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, commenta con l'ANSA il processo che vede il giovane imputato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. (Tiscali Notizie)

Filippo Turetta si presenta davanti alla Corte d’assise di Venezia alle 9,28. Tornerà in carce… (la Repubblica)

Turetta e le ricerche online dopo aver ucciso Giulia Cecchettin: «Cosa faresti se tuo figlio ti confessasse un omicidio?»

A seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin, l’area complottista italiana aveva generato la solita ondata di bufale per sostenere assurdità sulla tragedia. Sono persone che nel corso degli anni hanno sfruttato la credulità degli utenti ottenendo un ampio seguito, in certi casi pagando caro come nel caso Valeria Solesin. (Open)

Filippo Turetta è reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin. «Il ricordo di certe emozioni è stato via via più chiaro anche studiando le carte, ascoltando i notiziari e riflettendo dentro di me», premette il 22enne di Torreglia nella prima delle 80 pagine scritte per un quarto a mano e per il resto a computer, così svelando di aver seguito in carcere a Montorio Veronese la copertura giornalistica dell’inchiesta giudiziaria e mostrando di voler confutare l’accusa di aver perseguitato la ragazza di Vigonovo, prima di ucciderla con 75 coltellate. (ilgazzettino.it)

Poi li ho visti, non è stato facile. «All’inizio non sapevo se i miei genitori sarebbero venuti a trovarmi e avrebbero mantenuto i contatti dopo quello che avevo fatto e questo ovviamente mi pesava e mi metteva molto in ansia. (Corriere della Sera)