Gas: prezzi in aumento. Tutta colpa del clima più freddo e non solo

Altri articoli:
Ucraina

Complici le temperature più rigide e lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas salgono, arrivando a toccare i 50 dollari. Uno scenario che insieme alla sospensione temporanea di una settimana dell’impianto Lng di Equinor in Norvegia per il guasto di un compressore, comporterà a detta degli esperti un aumento dei prezzi nelle prossime settimane. Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria. (Wall Street Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Centinaia di migliaia di persone in Transnistria devono ora affrontare un rigido inverno senza gas, riscaldamento o elettricità dopo che la leadership sostenuta dal Cremlino a Tiraspol, la capitale della provincia, ha rifiutato le offerte di garantire alternative dalla Moldova. (EURACTIV Italia)

Dal primo gennaio 2025 la Transnistria è rimasta senza riscaldamento e acqua calda dopo che è stata interrotta la fornitura di gas russo all'Europa attraverso l’Ucraina. Una crisi energetica che sembra diventare sempre più geopolitica e umanitaria. (East Journal)

Lo ha dichiarato la portavoce dell'esecutivo Ue per l'energia, Anna-Kaisa Itkonen, durante il briefing quotidiano con la stampa, interpellata sulla richiesta, avanzata dall'Italia nei giorni scorsi, di rinnovare per un altro anno il tetto al prezzo del gas oltre la naturale scadenza di fine gennaio, per fronteggiare eventuali rialzi di prezzo. (L'Eco di Bergamo)

Ue, il sabotaggio della sicurezza energetica

«Crisi di sicurezza», così ha ribattezzato il grande freddo che sta attanagliando i moldavi. La regione separatista ha chiuso le fabbriche e imposto razionamenti energetici e ha rifiutato un'offerta per acquistare gas da mercati europei. (ilmessaggero.it)

Con aumenti in bolletta intorno al 3 percento. E la notizia è che per il 2025 Goldman Sachs prevede un boom ulteriore del prezzo, a 84 euro e oltre. (il manifesto)

Atto Secondo: mancato rinnovo dal primo gennaio da parte di Kiev degli accordi con Gazprom, chiudendo di fatto tutti i rubinetti che portavano ancora gas russo in Europa. Risultato Finale: viene meno la diversificazione nell’approvvigionamento energetico del Vecchio Continente, che si vede costretto a importare sempre più il costoso gas liquefatto americano, rendendo contento Trump, ma un po’ meno contenti le famiglie e le imprese europee, e tra queste ovviamente anche quelle italiane, che si vedranno il costo delle bollette impennare nuovamente. (Nicola Porro)