Roma, torture nel centro disabili gestito dalla Croce Rossa. Le minacce: «Ora ti lavo con l’acqua bollente»

Approfondimenti:
Ponte sullo Stretto

In dieci si sarebbero accaniti contro due pazienti affetti da patologie neurologiche. Botte in testa, pugni, picchiati con bottiglie, portavivande e ciabatte. Insultati e dileggiati. Le intercettazioni audio-video del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma nei locali adibiti al ricovero del Centro educazione motoria della Croce Rossa, raccontano quella che il gip di Roma Tamara De Amicis definisce una «galleria degli orrori». (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

"Ti metto la penna in gola, tu stasera vuoi morire... Così uno degli operatori della Croce Rossa arrestati minacciava un paziente gravemente disabile, picchiato e torturato nel Centro di educazione motoria. (Fanpage.it)

Dieci le persone arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo, sono tutti operatori socio-sanitari. Gli operatori del Centro di Educazione Motoria (C.E.M.), gestito dalla Croce Rossa Italiana, che sono ai domiciliari sono accusati di aver inflitto ripetute violenze ai danni di due pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche. (ilgazzettino.it)

Sono ai domiciliari con l'accusa di avere inflitto ripetute violenze ai danni di due pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche. Dieci persone sono state arrestate dai carabinieri di Roma, sono tutti operatori socio-sanitari del Centro di Educazione Motoria (C. (Today.it)

SANITA’ LAZIO, GIULIANO: “MASSIMA CONDANNA PER VIOLENZE E TORTURE A PAZIENTI NEL CENTRO GESTITO DALLA CROCE ROSSA DI ROMA”

Torture, violenze e maltrattamenti all’interno del Centro di educazione motoria a Roma, gestito dalla Croce Rossa italiana, tra i dieci operatori finiti agli arresti domiciliari ci sono anche tre ciociari: due donne di Sora e una terza originaria di Alatri. (ciociariaoggi.it)

I carabinieri del Nucleo investigativo della Capitale hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di dieci operatori sociosanitari, cinque dei quali gravemente indiziati del reato di tortura e gli altri cinque gravemente indiziati del reato di maltrattamenti nei confronti di persone a loro affidate per ragioni di cura, vigilanza e custodia, reati aggravati dalla qualifica di incaricati di pubblico servizio. (Il Faro online)

Così in una nota il segretario nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano, che aggiunge: “Siamo vicini ai due pazienti vittime di torture, violenze e maltrattamenti, e alle loro famiglie che oltre ad avere la preoccupazione di un familiare in condizioni di inferiorità fisica e psichica, si sentono traditi da uno Stato incapace di proteggere i propri cittadini più fragili. (Appia Polis)