Fosse comuni a Damasco. "Lì sotto migliaia di corpi"

Fosse comuni a Damasco. Lì sotto migliaia di corpi
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il Giornale ESTERI

Un'area grande quanto un campo da calcio, spoglia, vicino a Damasco. Sotto ai blocchi di cemento che si intravedono si nascondono diversi sacchi di plastica bianca. È al loro interno che un giornalista di Al Jazeera ha testimoniato la presenza di resti umani. Potrebbero essere migliaia i corpi, con molta probabilità appartenenti a dissidenti siriani imprigionati nelle carceri politiche come «il mattatoio» di Sednaya. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Siria, gigantesca fossa comune alle porte di Damasco: "Sepolti oltre 100.000 corpi" (La Stampa)

Ossa, femori, falangi. L’intero borgo della vecchia moschea Othman, disabitato, distrutto e fino a una settimana fa controllato a vista da due checkpoint dell’esercito siriano, è una fossa comune che non ha avuto bisogn… (la Repubblica)

"Centomila è la stima più prudente del numero di corpi sepolti nel sito. I resti di oltre 100mila corpi: questo quanto potrebbe contenere una fossa comune scoperta a 40 chilometri a nord di Damasco, in Siria, nella località di al-Qutayfah. (Liberoquotidiano.it)

Siria, scoperta possibile fossa comune con oltre 100mila corpi a nord di Damasco, l'esperto: “Corpi torturati e gettati in sacchi di farina”

Migliaia di corpi e resti umani sono stati rinvenuti in Siria, vicino a Damasco, provenienti forse dalle prigioni politiche del regime di Assad. Incriminato negli Usa per tortura l’ex capo del sistema carcerario siriano. (FIRSTonline)

Lo afferma il capo dell'ong Syrian Emergency Task Force, Mouaz Moustafa, ripreso da Al Jazeera. Mouaz Moustafa ha affermato che il sito di al-Qutayfah, 40 km a nord della capitale siriana, era una delle cinque fosse comuni da lui identificate nel corso degli anni. (l'Adige)

Una vasta fossa comune sarebbe stata scoperta ad al-Qutayfah, circa 40 chilometri a nord di Damasco, in Siria. Il sito conterrebbe almeno 100mila cadaveri, che stando alla versione dei ribelli sarebbero tutti vittime della repressione del regime della famiglia Assad. (Il Giornale d'Italia)