L’Iran sospeso tra falchi e colombe: rispondere a Tel Aviv o dialogare
Il raid israeliano ha destabilizzato le difese iraniane. Tuttavia i media della Repubblica islamica hanno minimizzato l’evento, mentre il leader supremo Khamenei afferma: «(Gli israeliani) ingigantiscono le cose per i loro obiettivi specifici, ma anche minimizzare e dire che non è stato nulla e che non aveva importanza è sbagliato». Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione si riserva il diritto di rispondere al momento opportuno. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri media
"La rinnovata espansione della portata dell'aggressione del nemico israeliano alle regioni libanesi, le sue ripetute minacce di evacuare intere città e villaggi, e il suo rinnovato attacco dei sobborghi meridionali di Beirut sono tutti indicatori che confermano il rifiuto del nemico israeliano di tutti gli sforzi compiuti per assicurare un cessate il fuoco", ha detto Mikati dopo i raid a sud di Beirut, primo attacco di questo tipo dopo una settimana. (Corriere Delle Alpi)
Il discorso alla cerimonia di chiusura del corso per ufficiali delle Idf. Ma la risposta di Teheran, replica l'Iran, "sarà brutale" (Adnkronos)
Le leggi israeliane recentemente approvate dalla Knesset sull’Unrwa, che di fatto vietano le attività dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi in Israele, lasceranno un vuoto che costerà altre vite umane e creerà ulteriore instabilità a Gaza e in Cisgiordania. (Il Sole 24 ORE)