Ucraina: incontro Biden-Starmer, in ballo l’ok a missili contro la Russia. Le minacce di Putin: ecco cosa succede

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I due leader discuteranno l’uso dei missili Storm Shadow da parte dell’Ucraina, una mossa che potrebbe infiammare il conflitto con la Russia. Intanto, Mosca ha inserito due giornalisti Rai nella lista dei ricercati per ingresso illegale Washington è pronta a ospitare un incontro che potrebbe cambiare le sorti del conflitto in Ucraina. Oggi, il premier britannico Keir Starmer e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si incontreranno per discutere una questione di alta tensione: l’eventuale autorizzazione per l’Ucraina a utilizzare missili a lungo raggio. (FIRSTonline)

La notizia riportata su altri media

Se all’Ucraina verranno rimosse le restrizioni territoriali, e potrà impiegare gli agognati Storm Shadow inglesi per colpire sul suolo russo, «cambierebbe la natura stessa del conflitto», aveva affermato Putin, e i paesi Nato «si ritroverebbero in guerra con la Russia». (il manifesto)

A Washington va in scena l'incontro tra il presidente americano Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer, i principali sostenitori del paese guidato da Volodymyr Zelensky. (Adnkronos)

«La nostra posizione sulla fornitura all’Ucraina di capacità a lungo raggio da usare dentro la Russia non è cambiata». «Non aspettatevi grandi annunci per oggi», ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con i giornalisti venerdì 13 settembre. (Corriere della Sera)

Starmer vede Biden: "Usa e Uk allineati su politica estera"

Di Enrico Oliari – (Notizie Geopolitiche)

Lo ha dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, in previsione del colloquio tra Joe Biden e Keir Starmer. Gli Stati Uniti mantengono invariata la loro posizione riguardo alle limitazioni imposte all'esercito ucraino sull'utilizzo di armamenti americani all'interno del territorio russo, e " oggi non ci saranno nuovi annunci " in merito. (il Giornale)

L'incontro è stato chiesto dal governo inglese " per assicurare che i due Paesi siano sulla stessa lunghezza d'onda su tutta una serie di questioni di politica estera, tra cui l'Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l'Indo-Pacifico, Aukus e altri temi ". (il Giornale)