Nothing Ear Open, la prova: gli auricolari per chi non sopporta gli auricolari
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Gli auricolari in-ear, quelli che si infilano nelle orecchie, vanno bene per molti ma non per tutti. La stragrande maggioranza delle persone ne apprezza i benefici (semplificando: migliore resa sonora e una più efficace cancellazione del rumore) ma c’è chi non sopporta la sensazione di qualcosa dentro all’orecchio o chi banalmente ha le orecchie fatte in modo da renderne impossibile l’utilizzo. Il discorso vale ancora di più per gli auricolari in-ear con le appendici di silicone, che vanno posizionati fisicamente dentro al canale uditivo: di nuovo, c’è chi non li tollera e chi non riesce proprio a infilarli. (la Repubblica)
Su altre testate
Dopo tanta attesa e tantissime indiscrezioni Nothing ha presentato ufficialmente le Ear (open) le nuove cuffiette OWS (Open Wearable Stereo) dell’azienda di Carl Pei. (Libero Tecnologia)
È abbastanza usuale in queste pagine parlare di auricolari in-ear TWS, o anche earbuds, così come di cuffie da gaming over ear e simili. (Multiplayer.it)
Ear (open) sono già disponibili per i pre-ordini su Nothing.tech e saranno disponibili per l’acquisto a partire dal 1° ottobre nella maggior parte dei mercati mondiali. Nothing ha lanciato oggi Ear (open), i suoi primi auricolari open-ear che combinano un suono coinvolgente con il comfort e la completa percezione della realtà circostante. (Nerdmovieproductions)
Perfetti per l'attività fisica all'aperto oppure per chi vuole ascoltare l'audio in cuffia senza rimanere troppo isolato dall'ambiente, i nuovi gadget sono ufficiali sul sito Nothing a un prezzo di partenza interessante. (WIRED Italia)
Nothing ha presentato oggi i suoi nuovi auricolari Ear (open). Si tratta dei primi dispositivi del brand con tecnologia OWS (Open Wearable Stereo), progettati per offrire un’esperienza di ascolto che mantiene la percezione dell’ambiente circostante. (Tech Princess)
Gli auricolari Ear (open) ospitano la tecnologia Open Sound di Nothing, che crea un’esperienza audio più coinvolgente mantenendo la percezione dell’ambiente circostante. Che si tratti del canto degli uccelli o la voce di una persona, gli utenti possono rimanere in contatto con l’ambiente senza compromettere la qualità del suono. (Today.it)