VIDEO Mostra del Cinema, Daniel Craig e Rachel Weisz sul red carpet a Venezia
I due attori protagonisti di “Queer” di Luca Guadagnino La coppia glamour dello showbiz, Daniel Craig e Rachel Weisz, ha il tappeto tappeto rosso al Lido alla premiere di uno dei film più attesi della Mostra del Cinema di Venezia, “Queer” di Luca Guadagnino. Sul red carpet, oltre al regista, anche i co-protagonisti Drew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville, Omar Apollo e Henry Zaga. Altri ospiti presenti alla premiere includevano Pedro Almodóvar e Tilda Swinton, insieme a Isabelle Huppert, presidente della giuria dell’81ª edizione del festival. (LAPRESSE)
La notizia riportata su altre testate
Scelgo personaggi che rappresentano una sfida, un banco di prova per me e per gli spettatori. Dopo un macho come James Bond, il maschio alfa che non deve chiedere mai, ecco lo scrittore omosessuale e tossicodipendente di «Queer», il film di Luca Guadagnino ispirato al romanzo di William Burroughs. (ilmattino.it)
Tratto dal libro di William S. E, anche grazie a un eccezionale Daniel Craig, è un capolavoro. (Rolling Stone Italia)
Queer di Luca Guadagnino è il meno italiano dei film italiani visti finora in concorso (e non solo) alla Mostra del Cinema di Venezia. Adattamento dell'omonimo romanzo di William Burroughs, Queer è ambizioso e pieno di dettagli interessanti. (il Giornale)
In cerca di una droga ha trovato un amore. Potrebbe essere questa in brutale sintesi la sinossi di un romanzo breve fra i più discussi della beat generation. (ComingSoon.it)
Un lavoro che nasce da un’intima dialettica tra il cineasta e l’omonimo romanzo breve di William S. Una presenza molto attesa alla Mostra del Cinema di Venezia, quella di Luca Guadagnino, regista palermitano di caratura internazionale , che torna a due anni da “Bones and All” - Leone d’argento alla regia e Premio Marcello Mastroianni all’attrice Taylor Russell – con “Queer”, in corsa per il Leone d’Oro . (Gazzetta del Sud)
Il Messico di Queer è una cascata di petali rosa che come in un musical sospendono nell’istante di un incantesimo il respiro «reale» del mondo. È qui che appare William Lee, Daniel Craig magnifico nella reinvenzione di sé – molto lontana dall’iconografia dell’agente segreto seduttore seriale – in questo incontro fra Burroughs e Luca Guadagnino a cui si affida senza paura. (il manifesto)