Tutto per Riccardo Bonacina era Vita

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Il suo lavoro era carità e la carità era diventata il suo lavoro. Non era solo un impegno sociale, ma personale e coinvolgeva tutta la sua famiglia. Tutto, il giornale, le opere, l’amore per il teatro, in lui conviveva: tutto era vita, opera e amicizia Ieri mattina è mancato, all’età di 70 anni, Riccardo Bonacina, grande giornalista e fondatore di Vita, per tanti maestro e amico. Pubblichiamo il ricordo di uno di loro. (Tempi.it)

Su altri giornali

Il fondatore di «Vita» nel ricordo del suo “successore” Stefano Arduini: «Considerava la fede una grande fortuna nell’affrontare con realismo e fiducia le sfide e le difficoltà della vita». I funerali venerdì 13 dicembre alle 11 in Sant’Eustorgio (Diocesi di MIlano)

Una persona che ha impegnato la sua vita in questo ambito. E pur essendo distante da me sotto alcuni punti di vista, come quello religioso, ha lasciato un segno fortissimo nella mia formazione e nella formazione di molti operatori del sociale». (il Giornale)

L’avevo sentito l’ultima volta a ottobre, mi aveva invitato alla festa dei 30 anni di “Vita” la sua creatura. E’ morto Riccardo Bonacina, avevamo la stessa età, siamo stati amici tanti anni fa, ultimamente ci sentivamo ogni tanto, sempre via whatsapp. (Per Noi Autistici)

Dopo essere stato in Fininvest e in Rai, nel 1994 fondò il settimanale Vita dedicato al racconto sociale, al volontariato, alla sostenibilità economica e ambientale e al mondo non profit. A 70 anni è morto Riccardo Bonacina, una vita dedicata al giornalismo sociale. (Il Fatto Quotidiano)

Le parole più ricorrenti nei pensieri che tante persone in queste ore stanno esprimendo nel ricordare Riccardo Bonacina, giornalista, morto all’età di 70 anni questo mercoledì 11 dicembre 2024, sono due: passione e impegno. (Avvenire)

Non ha cercato mai la larga notorietà, nemmeno quando ne ha avuto l'occasione (qualcuno ricorda la sua trasmissione Rai Il coraggio di vivere), nemmeno quando il suo prezzo era alto. Cresciuto nelle file de Il Sabato, settimanale cattolico di battaglia, fondato nel 1978 e chiuso nel 1993, migrò all'inizio degli anni '90 prima a Mediaset e poi alla Rai, dalla quale si staccò nel 1994 per fondare quella che resterà la sua grande opera: la rivista Vita. (il Giornale)