Raid israeliani a Beirut, terzo attacco in 24 ore
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Beirut, 13 novembre - Un escavatore sposta le macerie che invadono le strade della periferia sud di Beirut, colpita per la terza volta in 24 ore da raid israeliani. L'ultimo attacco, avvenuto dopo un appello dell'esercito israeliano ad evacuare le aree considerate roccaforti di Hezbollah, ha sollevato una colonna di fumo nero sopra il quartiere colpito. La zona, già deserta per la maggior parte degli abitanti, era stata presa di mira nella notte da raid dell'IDF che avevano provocato almeno sei morti.
L'esercito israeliano ha dichiarato che gli attacchi avevano come obiettivo strutture e interessi di Hezbollah. Prima di lanciare i raid, le Forze di Difesa Israeliane avevano diramato un avviso di evacuazione ai residenti della zona, cercando di minimizzare le vittime civili. Tuttavia, non ci sono state segnalazioni immediate di vittime nel raid più recente.
Nel frattempo, la Jihad Islamica ha pubblicato un video di un ostaggio israeliano detenuto a Gaza da oltre 400 giorni. Sasha Trufanov, rapito il 7 ottobre durante un attacco dei miliziani di Hamas al kibbutz di Nir Oz, appare nel video. La madre Lena e la nonna Irena, rapite insieme a lui, erano state liberate dopo due mesi grazie alla pressione di Vladimir Putin, così come la fidanzata Sapir Cohen.
In un altro sviluppo, gli Houthi hanno annunciato di aver attaccato tre navi da guerra americane.