Multa al Crazy Pizza di Flavio Briatore a Roma: cosa è successo
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Multa al Crazy Pizza di Briatore a Roma: il locale, situato in via Veneto, è caratterizzato da una facciata piena di decorazioni floreali che secondo l’assessore al Commercio del I Municipio Jacopo Scatà sarebbero “abusive”. Multa al Crazy Pizza di Briatore a Roma In base alle norme sul decoro in vigore a Roma, le composizioni floreali sulla facciata del Crazy Pizza della Capitale non potrebbero essere installate: l’esterno del locale aperto da Flavio Briatore è tappezzato di cascate di fiori finti che ornano le tre vetrine con affaccio sulla strada. (inItalia)
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"Mettete dei fiori nei vostri cannoni…", così cantavano i Giganti al Festival di Sanremo del 1967. Il riferimento era alto, c’era la guerra in Vietnam nel mezzo allora. Oggi, invece, è più basic. Sì, perché i fiori nei cannoni vanno bene, ma meno bene stanno all’ingresso del locale Crazy Pizza, nota catena brand di proprietà della holding Majestas e controllata dagli imprenditori Flavio Briatore e Francesco Costa in Via Veneto a Roma (Liberoquotidiano.it)
Crazy Pizza di Flavio Briatore non a norma: il motivo Nuovi guai per Flavio Briatore e a crearglieli è ancora la sua catena di pizzerie, Crazy Pizza. I fiori finti che campeggiano all’esterno del suo locale in via Veneto a Roma infatti sarebbero abusivi. (Virgilio Notizie)
L’ex-manager di Formula 1 rischia una multa salta dal Campidoglio perché i fiori artificiali posti all’ingresso Proprio così. (Secolo d'Italia)
A dirlo è il Municipio di Roma, città in cui la decorazione floreale è ritenuta abusiva, che ne ha chiesto la rimozione al locale. Intervistato dal Corriere della sera, inoltre, l’assessore al Commercio del I Municipio Jacopo Scatà ha spiegato che quelle installazioni floreali ritenute abusive non potrebbero essere mantenute perché non conformi alle prescrizioni sugli edifici storici. (Il Fatto Quotidiano)
Tra tutte le polemiche montate intorno a Crazy Pizza, la discussissima pizzeria firmata Flavio Briatore, mai avremmo davvero pensato che alla fine il pomo della discordia potessero essere i fiori di plastica. (Dissapore)
A Roma, capitale dell'abusivismo dove persino le primarie del 2021 (quelle del centrosinistra, ovviamente) hanno avuto luogo in uno stabile occupato, lo Spin Time Labs, così ribattezzato dai centri sociali che da undici anni là dentro fanno il bello e il cattivo tempo, benedetti persino dall'elemosiniere vaticano che con tanto di pinze ruppe i sigilli messi da Acea a causa di un debito da 300mila euro per bollette della luce non pagate ebbene, proprio a Roma, dove persino la monnezza occupa abusivamente il suolo pubblico nauseando le narici dei turisti, che passeggiano tra monumenti e bellezze millenarie, e dei residenti, che nemmeno l'abitudine è riuscita a immunizzare dalla schifo con cui sono obbligati a convivere, nel mirino del Comune non sono finiti centri sociali, case occupate o campi nomadi ma un ristorante di via Veneto (il Giornale)