ll ministro degli Esteri libanese Habib: “Pronti a firmare l’accordo, ma stop ai raid dell’Idf”
ROMA – Il Libano è stanco, Israele è stanco. Dopo 66 giorni di guerra, più di tremila morti libanesi, decine di soldati israeliani uccisi al fronte, si tratta senza sosta per una tregua. Ma è un filo sottilissimo e per questo il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Rashid Bou Habib, resta prudente, anche nelle ore in cui si moltiplicano le indiscrezioni su un imminente cessate il fuoco. «Noi … (la Repubblica)
La notizia riportata su altri media
In precedenza a Tel Aviv il premier Benjamin Netanyahu convocherà il consiglio di difesa del suo governo per ratificare ufficialmente l’accordo, mediato dal diplomatico Usa Amos Hochstein nel corso di una spola fra Beirut e Gerusalemme. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Tuttavia, il media libanese Lbci cita un commento del mediatore americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera che sarebbe stato dato da Israele «non sono accurate». Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica. (ilmessaggero.it)
Vediamo quello che succede. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta la possibilità di un accordo per porre fine alla guerra in Libano, che potrebbe essere annunciato già oggi dal presidente Usa Joe Biden e dal suo omologo francese Emmanuel Macron. (il manifesto)
Nuovi venti di guerra in direzione Taiwan. A meno di due mesi dal cambio di amministrazione a Washington, gli apparati militari Usa in Giappone decidono il dispiegamento di unità missilistiche nelle isole Nansei, nel sud ovest dell’arcipelago e nelle Filippine, per far fronte ad una possibile contingenza con la Cina nello stretto di Formosa. (Il Sole 24 ORE)
Poche ore per decidere o per sabotare il piano che dovrebbe fermare almeno la guerra in Libano e offrire uno spiraglio all’intero Medio Oriente. «Speriamo non ci siano passi indietro», ha commentato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, esprimendo la diffusa preoccupazione internazionale per qualche trappola notturna prima del voto di martedì, quando il Gabinetto di guerra israeliano dovrà esprimersi. (Avvenire)
A Beirut cominciano i festeggiamenti, Gaza sprofonda nel buio. La tregua fra Israele e Libano, sempre che sia confermata oggi, è destinata a lasciare macerie, vincitori e perdenti. (La Stampa)