Ottavia Piana, i carabinieri indagano sulla sicurezza della spedizione nella grotta Abisso Bueno Fonteno

I carabinieri hanno iniziato gli accertamenti sulla grotta Abisso Bueno Fonteno e sul 'Progetto Sebino'. L'obiettivo è capire se il secondo incidente di Ottavia Piana sia stato dovuto a problemi di sicurezza. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

Salvata dopo 75 ore, la speleologa Ottavia Piana è fuori dalla grotta 18 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

«Il fatto che a Ottavia Piana sia capitato una seconda volta di rimanere bloccata nella stessa grotta, come scrivono sui social, è soltanto una fatalità e non una sciagura voluta». (Secolo d'Italia)

L’elicottero decollato da Sondrio, abilitato al volo notturno, la aspettava in aria all’imbocco delle gallerie, in un luogo impervio sopra l’abitato del piccolo comune sebino. (L'Eco di Bergamo)

Ottavia sotto terra, per sport e per servizio

Le ho detto: farai il tuo primo giro in elicottero, e lei ha scherzato: purtroppo l'ho già fatto l'altra volta... Era felice quando ha trovato il suo … (La Repubblica)

Ho partecipato all’ultimo percorso finale, dove la grotta si restringeva notevolmente e ci si poteva muovere solo in fila indiana. È stato faticoso, ma la gioia di aver contributo a salvare la vita di una ragazza ripaga ogni sforzo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È la prima parola che avrebbe dovuto dire Ottavia Piana, la speleologa rimasta intrappolata in una grotta tra la val Cavallina e il lago d'Iseo e oggetto di critiche ignoranti da parte dei lemuri social (ma perché ce ne occupiamo ancora?) i quali avrebbero meritato anzitutto un bell'elenco: Fangul, Laguna blu, Mastodon, Ciclopico, tutti gli altri nomi delle gallerie e pareti e cunicoli e pozze che sono stati mappati negli ultimi 18 anni in centinaia di spedizioni: una preziosa di fonte informazioni che aiutano tutti noi (anche quelli seduti sul divano a trastullarsi coi social) perché per esempio analizzano l'acqua che beviamo o con cui ci laviamo, individuano residui di idrocarburi come è capitato sotto il Monte Canin dove gli speleologi trovarono del carburante perso da una cisterna che contaminava le falde acquifere, trovano appunto fonti di inquinamento con monitoraggi e dati poi regolarmente girati a enti come Arpa e Istat che li utilizzano per valutare lo stato delle nostre risorse idriche. (il Giornale)