Mai così tanta pioggia in due giorni sull'Emilia-Romagna dal 1961

Per saperne di più:
Maltempo Ponte sullo Stretto Migranti

Le piogge hanno causato rapide onde di piena in tutti i bacini del settore centro-orientale della regione italiana (in particolare Idice, Senio e Lamone), con livelli ampiamente superiori alla soglia 3 (in alcuni tratti per oltre 10 ore), localizzate esondazioni, sormonti e rotte arginali. Decine le frane. Queste piogge estreme, si legge, «sono state generate dal ciclone mediterraneo Boris che ha avuto un'evoluzione complessa». (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre fonti

"Stiamo lavorando per la messa in sicurezza delle opere, per provvedere alle criticità più urgenti e garantire aiuto e sostegno alle imprese". (il Resto del Carlino)

Una prima ricognizione dei danni a coltivazioni, terreni e allevamenti, provocati dall’alluvione che dal 17 al 19 settembre ha colpito il territorio del ravennate. (Corriere Romagna)

“Alzare gli argini? Alla luce del riscaldamento globale e dell‘aumento delle piogge, non basta. Vanno presi altri provvedimenti, serve un cambio di paradigma rispetto al passato”. (Il Fatto Quotidiano)

"Alluvione, un miliardo ottenuto dallo Stato e mai speso"

Ha ragione il governo ad accusare la Regione di ritardi per la messa in sicurezza del territorio o ha ragione viale Aldo Moro quando rimanda le responsabilità al governo? Era davvero evitabile quest’altra alluvione in Romagna, che seppure non paragonabile a quella del maggio dell’anno scorso, ha provocato enormi danni, sfollati, distruzione e paura? Chiunque dovesse rispondere in modo netto a questa domanda probabilmente non vi sta dicendo la verità. (Corriere della Sera)

FIRENZE – Il maltempo picchia duro e fa male in Emilia-Romagna, in Toscana, in Veneto. Nicola Casagli è uno dei massimi esperti di grandi rischi in Italia. Ecco cosa dice delle alluvioni: "Quando piovono 200, 300, 400 millimetri di pioggia in poche ore, non c'è territorio che tenga". (Dire)

Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia bolla così le dichiarazioni di esponenti del Pd. "Da De Pascale a Priolo, per poi passare ad altri sindaci, secondo i quali sarebbe necessario un cambio di paradigma nella prevenzione del rischio idrogeologico in Regione, oppure che da maggio 2023 ad oggi sarebbe stato fatto tutto quanto umanamente possibile, o ancora che è di primaria importanza realizzare le casse di espansione, allargare gli argini", dice. (il Resto del Carlino)