Il dilemma di Giorgia per il suo sì a Ursula

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Sono le 2,59 del mattino o, meglio, della notte tra martedì e mercoledì e mentre gli altri umani dormono Giorgia Meloni si arrovella sul dubbio amletico se esprimere un «sì» pubblico o segreto nel Parlamento di Strasburgo sulla nomina di Ursula von Der Leyen a Presidente della Commissione Ue. La partita è importante ma potrebbe diventare addirittura storica. E la Premier ribadisce anche a quell'ora di notte quella che è sempre stata la sua rotta. (il Giornale)

Su altre testate

La presidente designata punta ad almeno 380 voti. Difesa, Green deal e competitività i pilastri del discorso che pronuncerà in Aula. (ilmattino.it)

E ancora: triplicheremo le forze per controllare le frontiere, con rimpatri di migranti e intese con Paesi terzi. Abbattimento delle emissioni del 90 per cento entro 15 anni ma con “patti” da stringere con i settori produttivi e la garanzia di un “giusto reddito” per gli agricoltori. (Il Fatto Quotidiano)

La presidente designata punta al bis con almeno 380 voti, e resta in attesa di un segnale sul voto di FdI dalla premier Meloni. Oggi a Strasburgo Ursula von der Leyen si gioca la rielezione e l’Unione Europea una buona parte della sua credibilità internazionale. (Secolo d'Italia)

Ue, si vota per riconferma von der Leyen a guida Commissione

Ma la Von Der Leyen ci sta particolamente a cuore, non per la sua chioma pomposa, non per le sue pose plastiche, non per i suoi occhi azzurri come il mare di Sardegna, ma per le puttanate che ha fatto e detto. (Il Giornale d'Italia)

Nel programma che la politica tedesca sta presentando, è prevista l’istituzione di un Commissario per il Mediterraneo, che si occuperà in particolare del tema migratorio, rispetto al quale ci si propone di triplicare le guardie di frontiera. (LAPRESSE)