Roma, corteo pro Palestina: scontri fra manifestanti e polizia

Fotogramma – Si stanno verificando scontri al corteo pro Palestina non autorizzato di Roma. I manifestanti hanno lanciato bottiglie, bastoni e bombe carta. Nel tentativo di passare e fare il corteo, non autorizzato, si sono scagliati contro i blindati della polizia che, prima ha usato lacrimogeni e idranti, e poi li ha caricati. “Corteo, corteo”, “fateci passare” hanno urlato, gettando anche un cartello stradale contro le forze dell’ordine che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. (Il Faro online)

Se ne è parlato anche su altre testate

Emilio Jona dopo il 7 ottobre, intervento su Ha Keillah ma migliaia di paracaduti (La Stampa)

Disordini nella Capitale (LaC news24)

I guai sono arrivati tutti insieme e tutti alla fine. La carica di alleggerimento è durata lo spazio di pochi minuti, poi dalle retrovie è avanzato un altro gruppo di manifestanti (anche qui nell’ordine delle poche decine) che ha dato vita a una sassaiola corredata da petardi e lì la risposta delle forze dell’ordine è stata più veemente: lacrimogeni, idranti sparati non in orizzontale ma dall’alto e infine una carica più dura, arrivata fino alla metà del piazzale. (il manifesto)

Eh no, Repubblica: questo video mostra che non puoi titolare così

Dopo un confronto con le forze dell’ordine per assicurare che non c’è volontà di arrivare allo scontro, gli organizzatori si rivolgono ai manifestanti per dichiarare la fine del corteo. Un tentativo inutile per placare gli an… (L'HuffPost)

I promotori del corteo avevano fatto ricorso al Tar contro il divieto ma il ricorso è stato respinto. La protesta di piazza è stata vietata per motivi di ordine pubblico anche perchè organizzata a ridosso del 7 ottobre, primo anniversario dell'attacco di Hamas in Israele definito dagli organizzatori come «una rivoluzione, non una ricorrenza». (ilmessaggero.it)

Gli organizzatori pretendono di muoversi in corteo lì dove è stato loro precluso, provano a trattare con le forze dell’ordine e poi cercano di prendersi con la forza quello che ritengono un loro diritto. (Nicola Porro)