Chrome: nuovo update risolve il sesto zero-day sfruttato nel 2023

In un nuovo avviso di sicurezza pubblicato nelle scorse ore, Google ha riconosciuto l'esistenza di un exploit per la falla di sicurezza tracciata come CVE-2023-6345. Si tratta della sesta vulnerabilità zero-day sfruttata attivamente nel corso dell’anno. Il bug è stato corretto nel canale Stable Desktop, con versioni patchate distribuite a livello globale per gli utenti Windows (119.0.6045.199/.200) e per gli utenti Mac e Linux (119.0.6045.199). (HTML.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ecco tutti i dettagli Non sono state fornite informazioni tecniche sugli attacchi, ma il bug potrebbe essere stato sfruttato per campagne spyware di alto profilo. (Cyber Security 360)

L’aggiornamento alla versione 120 avviene in modo automatico per la maggior parte degli utenti, grazie al sistema di aggiornamento integrato nel browser. Con l’ultima versione di Chrome, Google ha esteso la disponibilità del browser a tutte le piattaforme attualmente supportate. (Punto Informatico)

I ricercatori di Google hanno portato alla luce tre falle di grave entità che riguardano il motore grafico Skia di Google Chrome, il browser più diffuso al mondo, e Webkit, il framework alla base di svariate applicazioni per iOS, iPadOS e macOS come il browser Safari, Apple Mail e l'App Store. (HDblog)

Scopriamo di più su questo sviluppo e le sue implicazioni per la sicurezza degli utenti. Questo aggiornamento è volto a correggere una vulnerabilità seria, identificata come CVE-2023-6345, che potrebbe esporre i sistemi a rischi significativi quali furti di dati e attacchi informatici. (Geek4You)

Il gigante tecnologico ha ufficialmente confermato l'esistenza dell'exploit per la falla di sicurezza, identificata come CVE-2023-6345, attraverso un comunicato diffuso recentemente. (Tom's Hardware Italia)

Se usate il browser Chrome, aggiornatelo prima possibile (indipendentemente dal sistema operativo): sono state individuate importanti vulnerabilità, alcune delle quali a quanto pare già sfruttate da cybercriminali e che potrebbero consentire a questi ultimi di estrapolare dati dal sistema sul quale il browser è in esecuzione. (macitynet.it)