Suicidio Burzi, il presidente della Corte di Appello di Torino: "Non si presentò all'udienza per spiegare la …
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Burzi era stato condannato a titolo definitivo per una delle accuse di peculato in relazione alla quale competeva al giudice del rinvio (Corte d'Appello di Torino) solo la rideterminazione della pena.
Sul suicidio del già consigliere regionale piemontese, Angelo Burzi, interviene con una lettera ai media, il presidente della corte d’Appello di Torino Edoardo Barelli Innocenti. Burzi si è tolto la vita la notte di Natale dopo anni di inchieste e processi nel caso Rimborsopoli, lasciando tre lettere. (La Repubblica)
Su altri giornali
Essendo persona preparata e colta non si arrese rispetto alle assoluzioni del primo grado, ma appellandosi a sua volta ottenne la condanna nel successivo appello. Me ne vado in eccellente forma psichica, abbastanza traballante in quella fisica, certo che questo mio gesto estremo sia l'unica strada da me ancora percorribile la riduzione e la cessazione futura del danno! (ilGiornale.it)
La lettera lasciata prima di morire dall'ex consigliere regionale di Forza Italia Angelo Burzi smuove le coscienze del fronte garantista: nel corso di queste ore, molte personalità hanno commentato le parole scolpite in calce dall'esponente politico morto suicida. (ilGiornale.it)
Burzi poche settimane prima era stato condannato a tre anni per peculato all’interno dell’inchiesta per Rimborsoboli. "Alla fine del processo di appello, 14 dicembre u.s., ho totalizzato una condanna a tre anni per peculato svolto continuativamente dal 2008 al 2012. (La Repubblica)
Le sue parole vengono accolte da un applauso corale, manifestazione per certi versi inconsueta in un contesto come questo, di «sabaudade». I due ex governatori Enzo Ghigo, nella cui giunta Burzi fu assessore al Bilancio, e Roberto Cota, amico e compagno di sventure negli ultimi anni, prendono posto poche file più avanti. (Corriere della Sera)
Siccome arrendermi non è mai stata un’opzione, frangar non flectar, esprimo la mia protesta più forte interrompendo il gioco, abbandonando il campo in modo definitivo. Entrò per la prima volta in Consiglio regionale nel 1995, poi fu rieletto nel 2000, nel 2005 e nel 2010 (Prima Chivasso)
Perché quando sei sotto indagine in quel modo non è facile vivere, specie per chi ti sta accanto. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook, pubblicando la lettera che ha lasciato Burzi prima di togliersi la vita, sparandosi alla tempia la notte di Natale. (La Stampa)