Vincenzo De Luca convoca i suoi: «Restiamo concentrati»
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«Rimarremo concentrati per difendere quello che abbiamo realizzato non grazie alla politica politicante, ma nonostante i politicanti». Con queste parole, pronunciate durante la sua consueta diretta settimanale, Vincenzo De Luca sembra voler ribadire che la sua battaglia politica non si esaurirà con la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il terzo mandato a Santa Lucia. Se da un lato ammette, quasi con un sospiro, che la decisione rappresenta «quasi una liberazione», dall’altro lascia intendere che non intende arretrare di un passo. «Keep calm...», aggiunge, in un inglese che suona come un monito più che una rassegnazione.
La pronuncia della Consulta, che ha cancellato la norma regionale pensata per garantirgli un nuovo mandato, ha aperto un confronto serrato non solo in Campania, ma anche in Veneto e Lombardia, dove Luca Zaia e Attilio Fontana si trovano nella stessa situazione. «Qualcuno pensa che siano stati risolti i problemi? Non ha capito che i problemi cominciano adesso», afferma De Luca, in un chiaro riferimento alle manovre che già si intravedono per la successione.
Se al Nazareno qualcuno sperava che lo stop al terzo mandato avrebbe semplificato la transizione in Campania, ridimensionando l’influenza del governatore, probabilmente non aveva fatto i conti con la sua capacità di condizionare gli equilibri. Quanto peseranno, nei prossimi mesi, i voti che De Luca è ancora in grado di mobilitare? E quanto quelli di Zaia, altro escluso di rilievo dalla corsa alle prossime regionali? Domande che, in queste ore, agitano tanto il centrosinistra quanto il centrodestra.
Il potere di De Luca, legato per anni alla carica di presidente della Regione, non era tale da sopravvivere a ogni eventualità. Sul piano politico, si può dissentire dalla decisione della Corte, ma sul versante giuridico la pagina è stata girata. E mentre si lavora per individuare nuovi candidati, anche nel Pd c’è chi guarda con interesse all’ipotesi di un ricambio, magari puntando su una figura meno divisiva.