Bologna - Lecce: diretta live Serie A Calcio 02/11/2024
Nessun cambio in vista per le due squadre. Primi quarantacinque minuti molto combattuti sul piano fisico. Parte bene il Bologna che cerca subito di indirizzare il match nei binari giusti, ma fatica ad essere preciso sotto porta. Verso la mezzora inizia a farsi vedere anche il Lecce, che pure segna con Rafia ma l’azione era viziata da un fallo di Dorgu. Nel finale di tempo due occasioni per il Bologna, prima con un tocco verso la propria porta di Ramadani e poi con un incornata di Castro: Falcone compie due grandi interventi e mantiene inviolata la porta del Lecce. (La Gazzetta dello Sport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il successo contro il Lecce serviva per provare che quello di Cagliari non era stato un caso. Il Bologna ha saputo tirarsi su proprio quando il peso della stagione era diventato enorme. (il Resto del Carlino)
I ragazzi stanno trovando continuità e maturità e per questo vanno fatti i complimenti a loro. Esulta sotto la curva, dopo il triplice fischio, Vincenzo Italiano. (Il Mattino di Padova)
Il Bologna torna a vincere al Dall’Ara dopo sette mesi, grazie a Orsolini, che sigla il gol decisivo all’85’ con un colpo di testa su assist di Miranda. Nonostante una buona organizzazione difensiva, il Lecce non è riuscito a impensierire Ravaglia. (TuttoUdinese.it)
Secondo successo di fila – «Avevamo preparato bene la partita, studiando le ultime gare del Lecce e capendo che ci avrebbero aspettato per poi ripartire. Sapevamo che potevamo batterli anche con un guizzo all’ultimo minuto, e in effetti è andata così. (Zerocinquantuno.it)
Sette mesi di fiduciosa attesa finalmente ripagati da una vittoria di grande importanza sotto tutti i punti di vista. Sottolineo quello psicologico: si chiedeva la continuità di (Tuttobolognaweb)
Questa volta pure al Dall’Ara, dove il Bologna non vinceva da addirittura sette mesi (cinque pareggi nelle prime 5 di campionato oltre a quello con lo Shakhtar in Champions). Ne trova una quando mancano cinque minuti il Bologna, e tanto basta. (La Gazzetta dello Sport)