Ritratto di Cesare Romiti, padrone d’Italia che sconfisse Berlinguer e si inchinò a Di Pietro

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Il Riformista INTERNO

Poi, negli anni ’50 si ritrovarono e Mario lavorò con Cesare alla Bomprini Parodi Delfino, fabbricone chimico a Colleferro, due passi da Roma.

Il declino della Fiat inizia sei o sette anni dopo.

È la seconda svolta protetta o guidata da Romiti dopo quella di 13 anni prima.

La vecchia borghesia radunata attorno a Agnelli e Romiti era molto più feroce, reazionaria.

Siamo alla vigilia degli anni ’80 e Romiti inizia ad indovinarle tutte sul piano finanziario e sul piano della produzione. (Il Riformista)

Se ne è parlato anche su altri media

"Quando ero presidente di Federmeccanica - ha raccontato Albertini - non mi ha mai fatto mancare la fiducia e il sostegno in una difficile trattativa. "Un grande uomo, che lascia un grande vuoto non solo in chi gli ha voluto bene e lo ha stimato come me, ma in tutto il nostro Paese". (Repubblica TV)

"Un grande uomo che lascia un grande vuoto. Una delle due persone, insieme a Fedele Confalonieri, che mi convinse a cambiare lavoro" questo il suo commento all'uscita della sala. (Corriere TV)

«Dell’offensiva del terrorismo che in quegli anni colpiva duro e faceva della Fiat e di Torino l’epicentro della sua azione omicida. Romiti capì allora che aveva spazio per rovesciare la situazione e assecondò in questo modo la promozione della marcia dei 40.000. (La Stampa)

L'esordio a Colleferro. Cesare Romiti, morto a 97 anni, è stato un dirigente storico della Fiat, braccio destro di Agnelli, guida dal '98 al 2004 del gruppo Rcs. Che comunque portarono a piani di investimento alternativi per il Mezzogiorno: la Fiat come industria italiana per lo sviluppo del Paese. (ciociariaoggi.it)

Ma non è di questo che vogliamo parlare nel nostro bar dell’economia, bensì di ciò che Romiti e il romitismo hanno rappresentato per l’Italia di oggi. Romiti come Bartali, ha salvato l’Italia da una rivoluzione comunista? (Indiscreto)

Per oltre sessant’anni è stato un manager rampante, a lungo protagonista della vita industriale e finanziaria italiana. Romiti viene chiamato in Fiat nell’autunno del 1974, in piena crisi petrolifera che metterà in forte difficoltà l’industria dell’auto. (Il Gazzettino)