Il flop della contrattazione collettiva: scaduto il 52% degli accordi

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA NOTIZIA ECONOMIA

Per settimane, se non mesi, la contrattazione collettiva è stata un mantra del governo. Utile per affossare la proposta di legge sul salario minimo, sostenendo che bisogna puntare tutto sulla contrattazione collettiva. L’hanno ripetuto in ogni modo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, quando bisognava cancellare la proposta delle opposizioni dei 9 euro l’ora come minimo per ogni lavoratore. (LA NOTIZIA)

Su altri media

Dall'Istat arrivano buone notizie anche sul fronte delle retribuzioni: sono cresciute del 3,2% nei primi nove mesi dell'anno e del 3,7% rispetto a settembre 2023. Nel terzo trimestre 2024, inoltre, per il totale economia, la crescita delle retribuzioni (Secolo d'Italia)

Rinnovi e aumenti salariali nei Contratti Collettivi Nazionali, i dati ISTAT di autunno: aumenta la retribuzione e si riduce il gap con l'inflazione. (PMI.it)

CALCOLA il tuo stipendio giusto MILANO – Lieve recupero del potere d’acquisto degli stipendi italiani nella prima parte del 2024, ma il saldo tra buste paga e inflazione, se si allarga lo sguardo agli ultimi anni, resta ampiamente deficitario. (la Repubblica)

Retribuzione media in crescita: i numeri del 2024 Nel 2024, la retribuzione annua lorda media (RAL) nel settore privato ha raggiunto i 31.466 euro, segnando un incremento del 2% rispetto all’anno precedente (Associated Medias)

Alla fine di settembre 2024, i 46 contratti collettivi nazionali attivi per la parte economica coprivano il 47,5% dei lavoratori dipendenti, equivalenti a circa 6,2 milioni di persone, e rappresentavano il 45,8% del totale delle retribuzioni. (Infoinsubria)

I ritardi nel siglare un accordo spesso portano a scioperi ed agitazioni, anche se rispetto agli scorsi anni, i tempi di attesa si sono ridotti di quasi la metà. – E’ una platea molto vasta, che copre oltre la metà dei dipendenti italiani, quella ancora non interessata dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)