La riscossa di Usa e Big Oil con la guerra in Ucraina

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Ucraina Trasporti a Roma

Toccherà agli storici spiegare come sia stato possibile che l’Unione europea non sia riuscita a evitare la guerra in Ucraina che l’ha messa in rotta di collisione con il suo primo fornitore energetico, la Russia. Nel frattempo possono aiutarci gli economisti e un po’ di dati a capire chi sta davvero vincendo la guerra. Prima … (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Le guerre alle porte dell’Europa convergono sull’Africa e si aggiungono alle minacce intrinseche del continente. L'analisi di Francesco D’Arrigo, direttore dell'Istituto Italiano di Studi Strategici "Niccolò Machiavelli". (Start Magazine)

LA STRATEGIA Nonostante l’ondata di freddo che attanaglia l’Europa in questi giorni e il consumo più rapido che in passato delle riserve, gli analisti hanno collegato questo calo alle mosse del Cremlino, che - come ha riportato l’agenzia Bloomberg - sta studiando «alternative al trasporto dopo l'interruzione dei flussi attraverso l'Ucraina» per trasportare il suo gas verso i Paesi europei. (ilmessaggero.it)

Aggiornamento ore 15:50 Seduta negativa per il Future sul Natural Gas TTF, che si posiziona a 48,165 euro per Megawatt-Ora, con una discesa del 2,91%. Atteso un ulteriore ripiego verso l'area di supporto vista a 47,455 e successiva a 46,745. (LA STAMPA Finanza)

Gas, cala il prezzo. Mosca rassicura sulle nuove rotte

Prezzo del gas in crescita marginale sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa: il future sul metano con consegna a febbraio, dopo una seduta passata quasi interamente al ribasso, ha chiuso in aumento dello 0,3% a 47,4 euro al Megawattora. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Avvio di seduta in calo per il prezzo del gas, con gli operatori che guardano ai livelli degli stoccaggio ed alle condizioni climatiche. Ad Amsterdam le quotazioni sono in calo dello 0,8% a 49,15 euro al megawattora. (Tuttosport)

La guerra su larga scala in Ucraina, cominciata nel 2022, non si combatte solo militarmente: ha anche una serie di appendici e quella forse più importante è quella energetica. Anche dal punto di vista temporale, come del resto per il conflitto nel Donbass, iniziato nel 2014, le radici sono più profonde e vanno allo stesso modo a collocarsi nel periodo del crollo dell’Unione Sovietica e della transizione postcomunista, quando hanno iniziato a cambiare gli equilibri interni ai nuovi Stati divenuti indipendenti e quelli internazionali tra le varie potenze; inizialmente nel contesto di un mondo unipolare dominato dagli USA, più recentemente in quello multipolare dove altri grandi player hanno fatto capolino, in primo luogo la Cina. (RSI)