Crisi in Germania, Scholz sostituisce i ministri. Steinmeier: “Non è la fine del mondo”

Dopo il “licenziamento” del ministro delle Finanze Christian Lindner, il cancelliere Scholz ha cambiato squadra di governo sostituendo i due ministri liberali in uscita e si è confrontato con il capo dell'opposizione, il cristiano-democratico Friedrich Merz, sulla data di nuove elezioni. Da riassegnare c'erano le caselle di due ministeri affidati ai liberali che si sono ritirati dal governo. Il … (La Stampa)

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PUBBLICITÀ Dopo la rottura della coalizione di governo tedesca, avvenuta mercoledì, il Cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che a gennaio si voterà la fiducia: un passaggio che potrebbe aprire la strada a nuove elezioni già a marzo. (Euronews Italiano)

Il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha consegnato al Ministro delle Finanze Christian Lindner e ad altri due funzionari dei Liberi Democratici dimissionari – il Ministro della Ricerca Bettina Stark-Watzinger e il Ministro della Giustizia Marco Buschmann – i loro certificati di licenziamento. (LAPRESSE)

Il defenestrato Christian Lindner sarà sostituito dal sottosegretario nel cancellierato Jörg Kukies, consigliere finanziario e suo stretto collaboratore. La crisi interna alla maggioranza costringe Olaf Scholz a ritardare la partecipazione al vertice europeo a Budapest. (Il Fatto Quotidiano)

L'Europa e il cambio di passo tedesco

BERLINO – La Germania ha un nuovo ministro delle Finanze: è Joerg Kukies, ex Goldman Sachs e consigliere di Olaf Scholz da quando il cancelliere era ministro delle Finanze. (la Repubblica)

Una parte del partito è molto insoddisfatta e in questa situazione di emergenza assoluta lui pensa che arrivando a marzo può in qualche modo costruire una campagna elettorale. “Non si spiega, se non con la volontà di Scholz di prendere tempo. (RSI.ch Informazione)

I liberali, e soprattutto il loro leader, Christian Lindner, fino a ieri ministro delle finanze, hanno condizionato il governo del cancelliere Scholz insistendo su un’applicazione rigida della legge sul «freno al debito», una norma che di fatto non consente spese in deficit, neppure per investimenti pubblici. (Corriere della Sera)