Parlano Sara Errani e Andrea Vavassori dopo il successo agli Us open nel misto: “Vincere uno Slam è sempre un sogno” (Video della cerimonia)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LiveTennis.it SPORT

Sara Errani: “Non ho parole, non lo avevo neanche mai sognato… è più di un sogno. E’ stato un anno straordinario per me, Roma, la finale del Roland Garros, l’oro olimpico e ora questo – indicando la coppa – . Veramente non so cosa dire, questo proprio non me lo aspettavo. Nella mia carriera non avevo mai giocato un doppio misto. E’ stato bello per me avere l’opportunità di giocarlo con Andrea, con il quale ho un legame speciale. (LiveTennis.it)

Ne parlano anche altri media

Raggianti Errani e Vavassori dopo il trionfo nel doppio misto a Flushing Meadows. "Siamo un bellissimo team, ci divertiamo e stiamo bene insieme - spiega Sara - Siamo venuti qui per divertici e abbiamo vinto, non poteva andare meglio". (Sky Sport)

I due azzurri sono diventati allo US Open la prima coppia italiana a vincere uno Slam in doppio misto. L'Italtennis firma un'altra pagina indimenticabile della sua storia grazie a Sara Errani e Andrea Vavassori (Il Mattino di Padova)

Sara Errani e Andrea Vavassori nella storia: sono la prima coppia tutta italiana di doppio misto a vincere gli Us Open. artita ricca di emozioni nella quale i due azzurri hanno sempre controllato vincendo al tie break (con un secco 7-0) e poi realizzando il break decisivo sul 6-5. (Liberoquotidiano.it)

La 37enne aveva già trionfato in doppio femminile in tutti gli Slam (nel 2012 agli US Open e al Roland Garros, nel 2013 agli Australian Open, nel 2014 a Melbourne e a Wimbledon), mentre il 29enne non aveva mai fatto festa a questi livelli. (OA Sport)

È il sesto Slam in carriera per Sara, il primo in assoluto per Andrea, e la gioia sull’Arthur Ashe Stadium è incontenibile. Un’ora e 28 minuti bastano per regolare in due set (7-6; 7-5) la coppia “di casa” formata da Taylor Townsend e Donald Young. (Il Fatto Quotidiano)

Sara Errani e Andrea Vavassori, così diversi ma così simili allo stesso tempo. Perché nel doppio le variabili da controllare sono troppe e spesso sfuggono dal tuo controllo: si gioca più con la testa che con il corpo. (Sky Sport)