Processo Turetta, faccia a faccia con l’assassino: il nostro sguardo sul Male

Assistere al processo a Filippo Turetta non ci dice nulla in più di quanto già sappiamo sul male, su come si origina, su come si può perseguire. La tragica e ordinaria banalità delle sue parole («Volevo tornare insieme a lei, avere un rapporto insieme») ci ricorda che, come insegna Hannah Arendt, la genesi del male spesso non è da ricercarsi nella mancanza di intelligenza, ma nell’incapacità di i… (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

A seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin, l’area complottista italiana aveva generato la solita ondata di bufale per sostenere assurdità sulla tragedia. Sono persone che nel corso degli anni hanno sfruttato la credulità degli utenti ottenendo un ampio seguito, in certi casi pagando caro come nel caso Valeria Solesin. (Open)

VENEZIA – La nomina due volte. La prima per dire che è venuto in quest’aula “per un dovere verso la giustizia e verso Giulia”. La seconda per ripetere, su richiesta del suo avvocato, le accuse contro di lui: “Aver commesso l’omicidio di Giulia, con crudeltà, premeditazione, legame affettivo, stalking”. (la Repubblica)

Non a quello che ha fatto a Giulia Cecchettin. Ne è convinta Ameya Gabriella Canovi, psicologa con un dottorato di ricerca nell’ambito dello studio delle emozioni e della psicologia dell’educazione alle spalle. (La Nuova Venezia)

Filippo Turetta in aula: “Giulia urlava e l’ho colpita ancora”

Filippo Turetta ha raccontato in un lungo memoriale la sua storia con Giulia Cecchettin, la giovane che ha brutalmente ucciso, e il suo disagio sociale. Turetta descrive un’esistenza isolata, caratterizzata da un profondo senso di solitudine e dalla difficoltà di instaurare amicizie e relazioni: «Vedevo tanti che avevamo bei gruppi di amici o erano fidanzati e io ero un po’ invidioso. (ilgazzettino.it)

La trasmissione Mediaset ha pubblicato anche l'audio del testimone che la sera dell'11 novembre 2023 assistette all'aggressione di Turetta ai danni della ex fidanzata Giulia Cecchettin. (Fanpage.it)

Un delitto maturato nella mente dell’assassino già un anno prima di essere commesso. Fino all’epilogo della sera dell’11 novembre scorso con l’appuntamento al commerciale di Marghera, l’aggressione a Vigonovo nel parcheggio vicino alla casa di lei e lo spostamento in auto a Fossò. (Livesicilia.it)