L’Equo compenso è legge: chi sono i beneficiari

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QuiFinanza INTERNO

La proposta di Fratelli d'Italia sull’equo compenso per tutti i professionisti – almeno verso i grandi committenti e la pubblica amministrazione – è diventata legge. La Camera dei Deputati ha infatti approvato in via definita in terza lettura il provvedimento (prima firmataria la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni) che riconosce a tutti gli autonomi il diritto a una remunerazione equa, adeguata "alla qualità e alla quantità del lavoro svolto". (QuiFinanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Con il via libera di ieri al disegno di legge sull’equo compenso infatti si sancisce la tutela a quel diritto –più volte negato- di essere remunerati in proporzione, come dice la legge, alla “quantità e alla qualità del lavoro svolto” e al contenuto e alle caratteristiche dello stesso, almeno per le prestazioni a favore di grandi committenti e della pubblica amministrazione. (Opificiumagazine.it)

Peccato che dalla sua applicazione resteranno esclusi 800mila lavoratori autonomi, che non sono iscritti a ordini o associazioni di categoria. Ma andiamo con ordine. (Il Fatto Quotidiano)

Il 12 aprile 2023 è arrivato il definitivo disco verde dalla Camera dei deputati alla legge sull’equo compenso. La normativa è costituita da 12 articoli ed è stata approvata all’unanimità sulla base del testo che era giunto in Aula nel corso delle precedente legislatura, per poi arenarsi in Senato. (Quotidiano di Sicilia)

La votazione in parlamento Con 243 voti a favore, nessun contrario e 59 astenuti, tra cui il Partito Democratico, la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato la legge sull’equo compenso per i liberi professionisti. (ilGiornale.it)

Il disegno di legge contenente le disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali è stato approvato e prosegue l’iter di conversione che era stato interrotto a causa dell’improvvisa fine della legislatura nel 2022. (Ediltecnico.it - il quotidiano online per professionisti tecnici)

Il provvedimento, al vaglio dei deputati in terza lettura, è stato licenziato con 243 voti a favore, nessun voto contrario e 59 astensioni da parte del Pd. La remunerazione proporzionata alla «quantità e alla qualità del lavoro svolto» per tutti i professionisti — almeno per le prestazioni a favore di grandi committenti e pubblica amministrazione — entra nell’ordinamento dopo l’ok della Camera alla proposta di legge di Fdi e Lega. (Corriere della Sera)