Romiti 30 anni dopo la Marcia dei quarantamila: "Salvammo i sindacati dalle Br"

Ero preoccupato ma ero anche curioso di capire qual era lo stato d'animo di coloro che bivaccavano là fuori.

"La difficoltà economica era molto grave e certamente non avremmo potuto continuare a mantenere quei livelli di organico.

Al tempo stesso la conclusione di quella vicenda consentì all'azienda di riprendere il suo cammino evitando il fallimento.

Un giorno il ministro degli Interni Virginio Rognoni mi telefonò con voce drammatica per annunciarmi che c'erano brigatisti ai cancelli. (La Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Romiti viene chiamato in Fiat nell’autunno del 1974, in piena crisi petrolifera che metterà in forte difficoltà l’industria dell’auto. Il periodo d’oro di Cesare Romiti, però, rimane quello trascorso in Fiat, un quarto di secolo durante quale lui stesso ha dichiarato di aver spesso avuto «carta bianca». (Il Gazzettino)

Romiti capì allora che aveva spazio per rovesciare la situazione e assecondò in questo modo la promozione della marcia dei 40.000. Quando conobbi l’Avvocato mi disse “Fassino, l’ho voluta conoscere perché in questa città ci sono due poteri. (La Stampa)

Così l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, uscendo dalla camera ardente di Cesare Romiti. "Quando ero presidente di Federmeccanica - ha raccontato Albertini - non mi ha mai fatto mancare la fiducia e il sostegno in una difficile trattativa. (Repubblica TV)

Ma non è di questo che vogliamo parlare nel nostro bar dell’economia, bensì di ciò che Romiti e il romitismo hanno rappresentato per l’Italia di oggi. Con Berlinguer, quindi anche la sinistra istituzionale, non contrario all’occupazione degli stabilimenti. (Indiscreto)

Tra le prime visite quella dell'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Una delle due persone, insieme a Fedele Confalonieri, che mi convinse a cambiare lavoro" questo il suo commento all'uscita della sala. (Corriere TV)

L'esordio a Colleferro. Cesare Romiti, morto a 97 anni, è stato un dirigente storico della Fiat, braccio destro di Agnelli, guida dal '98 al 2004 del gruppo Rcs. Che comunque portarono a piani di investimento alternativi per il Mezzogiorno: la Fiat come industria italiana per lo sviluppo del Paese. (ciociariaoggi.it)