Diamanti, Ferzan Ozpetek: «Un film indimenticabile della mia carriera»
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Voleva fare un film con le attrici che hanno segnato la sua vita, un film tutto al femminile, e per realizzare Diamanti, dal 19 dicembre al cinema con un cast di stellare, Ferzan Ozpetek è tornato un po’ ai suoi esordi come aiuto regista, quando frequentava la storica sartoria Tirelli. Jasmine Trinca e Luisa Ranieri sono le protagoniste di un racconto che si tinge dei colori e delle infinite sfumature di una lunga lista di attrici: Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi e Milena Vukotic (Ciak Magazine)
Se ne è parlato anche su altri media
Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finchè il suo immaginario non le catapulta in un'altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. (MYmovies.it)
La vicenda si svolge su due piani temporali, alternando il presente (i tempi odierni, l'oggi nostro insomma) agli anni '70. La storia si concentra su temi come la solitudine, le passioni, i conflitti interiori e le connessioni umane. (Sky Tg24 )
La colonna sonora è stata composta da Giuliano Taviani e Carmelo Travia e prodotta e pubblicata da FM Records. La cantante e il regista tornano a collaborare a quasi 20 anni di distanza dalla prima volta ne La finestra di fronte (Movieplayer)
La sartoria Canova, che la… Il regista mette in scena sé stesso riunito con le attrici a tavola, parlano di una storia che improvvisamente prende forma e indossa i costumi e le parrucche anni Settanta. (la Repubblica)
Tra solitudini, passioni, ansie e legami, realtà e finzione si compenetrano. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca. (The Hot Corn Italy)
Se Orson Welles pensava che il cinema fosse un bellissimo giocattolo con cui divertirsi, Ferzan Ozpetek è finalmente arrivato a trasformarlo in una bacchetta magica, capace di raccontare il mondo come vorrebbe che fosse. (Corriere della Sera)