L'Ue rivede al ribasso le stime sul pil: nel 2025 Italia quartultima per crescita. La Francia rallenta, la Germania quest'anno di nuovo in recessione
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Giorgia Meloni dovrà trovare altri successi da rivendicare. Continuare a sostenere che l’Italia “cresce più degli altri” diventa difficile dopo le previsioni d’autunno della Commissione europea, che certifica ciò che Bankitalia e Ufficio parlamentare di bilancio avevano già fatto presente in audizione sul Piano strutturale di bilancio. Il pil dell’Italia salirà meno di quanto previsto dal governo e meno di quanto stimato fino alla primavera. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Da Bruxelles parlano di una “ripresa graduale, in uno scenario che resta avverso”. Così le nuove previsioni economiche autunnali della Commissione europea secondo cui “dopo un prolungato periodo di stagnazione, l’economia dell’Unione europea sta tornando a una crescita modesta, mentre continua il processo di disinflazione”. (Finanzaonline)
La Commissione europea lima nelle previsioni di autunno la crescita attesa per l’Italia. Confermate invece le previsioni di crescita economica per l’Eurozona quest’anno, con un aumento del Prodotto interno lordo atteso in aumento dello 0,8%, come nelle previsioni di maggio. (AltaRimini)
L'Unione europea ha confermato un rallentamento della crescita italiana rispetto alle aspettative di inizio anno. La causa di questo rallentamento sono principalmente le crisi del settore automobilistico e di quello del lusso. (QuiFinanza)
BRUXELLES – “Crescita modesta” in Europa per quest’anno e il prossimo. E anche per l’Italia c’è un taglio alle prospettive di aumento del Pil. Ormai lontane dalle stime contenute nell’ultima manovra economica. (la Repubblica)
Dopo un lungo periodo di stagnazione, l’economia dell’Unione europea sta tornando a una crescita modesta, mentre prosegue il processo di disinflazione. È il bilancio delle previsioni sull’autunno 2024 diffuso dalla Commissione Ue: si stima una crescita del Pil nel 2024 dello 0,9% e dello 0,8% nell’area dell’euro. (Corriere della Sera)
In parte pesa "anche il fatto che il grande impegno sul Pnrr abbia portato in qualche caso a spostare in avanti investimenti. Nelle previsioni economiche sull'Italia, tra governo e Commissione europea "certamente ci sono delle differenze. (il Dolomiti)