Italia-Francia, le pagelle: Rabiot si prende la scena a San Siro. Male gli azzurri

La Francia di Deschamps vince per 3-1 contro l'Italia di Luciano Spalletti, a San Siro, e le ruba il primato nel gruppo 2. Finale di Nations League "amaro" per gli azzurri che ora rischiano sorteggi di fuoco nei quarti di finale (il Giornale)

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Gruppo 2 della Lega A di Nations League, è terminato sul punteggio di 1-3, frutto delle reti Rabiot (doppietta), Vicario - autogol su punizione di Digne - e Cambiaso. La gara è stata arbitrata dallo sloveno Slavko Vincic. (Eurosport IT)

L'Italia è stata sconfitta 1-3 in casa dalla Francia perdendo il primato nel Gruppo 2 della Nations League. Al 3' l'ex juventino Rabiot ha aperto la sua serata di grazia infilando il vantaggio sugli sviluppi di corner, ripetendosi poi anche al 65' da calcio di punizione per la sua doppietta. (Sport Mediaset)

A decidere la sfida di Nations League - ultima gara della fase a gironi - ci hanno pensato una doppietta di testa dell'ex Juve Rabiot (che ha aperto e chiuso la sfida tra il 2' e il 65'), il raddoppio molto bello su punizione di Digne (con complicità di Vicario, che ha deviato la palla in rete con la schiena) e il momentaneo 1-2 di Cambiaso. (Firenze Viola)

Nations, l'Italia si complica la vita: ora Spagna, Portogallo o Germania

Rammarico per aver preso 3 gol su calci piazzati? "Purtroppo è così. Quando potresti vivere una serata più tranquilla, vai dentro e prendi subito gol su calcio piazzato. Poi non siamo stati bravi a rimanere tranquilli e abbiamo speso tante energie. (Tutto Juve)

Però è chiaro che questa sconfitta qualche problema lo crea da un punto di vista di sicurezza ma non deve toglierci le certezze che abbiamo acquisito". Lo ha detto il ct dell'Italia Luciano Spalletti, intervenuto ai microfoni Rai dopo il ko contro la Francia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

MILANO. Perdere partita e primo posto in un colpo solo brucia all'Italia e complica la vita in questa Nations, che stava risollevando gli umori azzurri dopo la debacle agli Europei. (La Stampa)