Ex Ilva, si riaffaccia ‘soluzione’ preridotto

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Morti sul lavoro

Sembra tornare a muoversi qualcosa in merito all’impianto per la preriduzione del minerale di ferro. Ilva in Amministrazione Straordinaria (AS), DRI d’Italia SpA (società con un capitale sociale di 35 milioni di euro e controllata al 100% da Invitalia a sua volta controllata dal MEF) e Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria (AdI in AS) hanno infatti annunciato la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding (MoU), che “sancisce formalmente il percorso di collaborazione per la realizzazione di un impianto di riduzione diretta da 2.5 milioni di ton/anno nello stabilimento di Taranto”. (Corriere di Taranto)

Ne parlano anche altre testate

Nuova riunione a Palazzo Chigi fra governo e sindacati per un aggiornamento sull’ex Ilva di Taranto. (Corriere di Taranto)

Il bando di gara è stato lanciato dai Commissari straordinari di Acciaierie d’Italia a fine luglio, il 20 settembre si è chiusa la prima fase per raccogliere le manifestazioni di interesse dei potenziali investitori (al momento una quindicina) e ora siamo nel pieno del secondo step: è stata aperta la ‘data-room’ dell’azienda e gli interessati hanno tempo fino al 30 novembre per scandagliarla e, in base a quella, decidere se avanzare o meno una proposta vincolante. (Adnkronos)

Fare a Taranto formazione aziendale di altissimo livello giocando con i mattoncini Lego con esperti di livello nazionale! (Tarantini Time Quotidiano)

Ex Ilva, anche Racconigi guarda al tavolo di oggi a Chigi: sindacati contro l'ipotesi 'spezzatino'

Nuovo vertice romano sull'ex Ilva, ieri sera 30 ottobre, presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, dove si è svolto l’incontro di aggiornamento sulla vertenza Acciaierie d'Italia, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Ministro Urso, il Ministro Picchetto Fratin, il Ministro Calderone, il Ministro Giorgetti (in collegamento), i Commissari straordinari e i Segretari generali di FIM, FIOM, UILM, Uliano, De Palma, Palombella. (tarantobuonasera.it)

“Il ritorno in marcia dei due altiforni servirà a incrementare cercando di raggiungere la massima capacità produttiva di ghisa alla soglia dei 5 milioni nel 2025. Un traguardo necessario anche per valorizzare l’asset, in attese dell’assegnazione degli impianti”. (Il Giornale d'Italia)

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