Da leader europei al lavoro dimezzato: il prof Iacobucci esamina il disastro dell’industria dell’elettrodomestico
ANCONA Un’immagine plastica del disastro dell’industria dell’elettrodomestico, la dà il governatore Francesco Acquaroli che si mescola agli operai di Comunanza al motto di «siete un asset strategico». È attorniato da centinaia di tute blu, che verranno cancellate dai radar occupazionali se dovesse passare la volontà della Beko. Sotto le stesse macerie, generate da una sequenza di acquisizioni infauste, da Indesit a Whirlpool, fino alla contemporaneità dei turchi, finisce l’indotto, che a quella fabbrica di lavatrici e lavasciuga è stretto da un patto di reciprocità. (corriereadriatico.it)
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Questa chiusura, per il modo in cui è stata condotta, è offensiva”. – “La tutela dell'occupazione è una nostra priorità. (il Resto del Carlino)
E’ durato oltre un’ora, ieri mattina, l’incontro tra il governatore, Francesco Acquaroli, il sindaco Domenico Sacconi e i lavoratori della Beko, riuniti in assemblea all’interno dello stabilimento per il quale è stata annunciata la chiusura entro il 2025. (il Resto del Carlino)
La richiesta al governo di usare tutti i poteri a sua disposizione per frenare i licenziamenti alla beko, l'ex Whirpool, ed evitare la chiusura di due stabilimenti arriva da destra e sinistra. (L'HuffPost)
L'ex Whirpool, diventata di proprietà della multinazionale turca Arcelik appena lo scorso aprile, ridimensiona la sua presenza in Italia dichiarando 1.935 esuberi su 4.440 occupati e chiudendo la fabbrica di congelatori a Siena e lo stabilimento di lavatrici di Comunanza (Ascoli Piceno). (Sky Tg24 )
Netta la presa di posizione della Fiom di Ancona. "L’assenza totale di investimenti nei processi produttivi, lo smantellamento di interi asset come il lavaggio e la refrigerazione, non possono e non devono in alcuna maniera trovare nessun punto di condivisione. (il Resto del Carlino)
“Oltre alle maestranze ed alle loro famiglie, direttamente coinvolte, le conseguenze negative dell’incomprensibile provvedimento dell’azienda ricadranno anche sul settore del commercio, il quale aveva intravisto una possibile ripresa dopo gli anni bui del post-terremoto e post-covid”. (La Nuova Riviera)