Una democrazia che rischia di essere orfana dei suoi elettori

Hanno vinto le opposizioni, ha perso la maggioranza di governo. Ma i dati sull’affluenza in Emilia-Romagna e Umbria dicono che sono stati sconfitti un po’ tutti. Passare dal 67,7% del 2020 al 46,4 segna un crollo di legittimazione nella storica «regione rossa», non spiegabile con la rabbia per il modo in cui le autorità hanno risposto all’alluvione disastrosa delle scorse settimane. E il 52,3% dell’Umbria sfigura rispetto al 64,7 di cinque anni fa. (Corriere della Sera)

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Minuti per la lettura Anche nel turno odierno di elezioni regionali, che hanno coinvolto Umbria ed Emilia Romagna, non si è raggiunta la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto che si sono recati alle urne. (Quotidiano del Sud)

". Lo afferma l'Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo nella sua analisi del voto del fine settimana in Emilia Romagna e Umbria."Il 'Centrosinistra largo' ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alle Europee. (Tiscali Notizie)

Paolo Natale (Italia Oggi)

L'effetto social svuota le urne

Non ci sono cause contingenti ma una disaffezione generale. Il dato dell'affluenza nelle zone alluvionate, dove la partecipazione al voto è stata generalmente in linea o superiore al dato regionale, potrebbe essere un segno di apprezzamento della risposta delle amministrazioni locali. (Italia Oggi)

«L’unica fase nella quale è apparso che la Regione potesse essere contendibile è stata nel 2019-2020 — spiega il professor Salvatore Vassallo, direttore del Cattaneo — fase caratterizzata dal grande successo della Lega “salviniana”, che aveva incorporato anche un po’ di elettori 5 Stelle e altro elettorato poi disperso, oltre ad essere defluito in Fratelli d’Italia. (Corriere della Sera)

Inutile rammentare i numeri deprimenti delle ultime regionali o prodursi in raffronti con gli anni d'oro della partecipazione popolare. Prendiamo atto che gli elettori - di ogni ceto, orientamento e area geografica - non sono più interessati a scegliersi i propri rappresentanti, dal Parlamento ai Comuni più piccoli. (il Giornale)