Cercapersone e walkie tolkie killer, ecco come possono uccidere – Ascolta

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Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria ESTERI

(Adnkronos) – Qualcosa di clamoroso e senza precedenti, per modalità e scala, è avvenuto in Libano, ma non solo. Improvvisamente, prima centinaia e centinaia di cercapersone recentemente acquisiti da Hezbollah sono esplosi in contemporanea: la gran parte in Libano, in diverse aree del Paese, ma anche in Siria! Il giorno dopo un’altra ondata di deflagrazioni ha scosso i cittadini libanesi. Walkie talkie militari e strumenti per rilevare le impronte digitali sono detonati. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ne parlano anche altre testate

Hezbollah afferma di aver lanciato razzi contro una base dell'intelligence israeliana nel nord di Israele, accusata di omicidi mirati, definendola la risposta al raid dello Stato ebraico contro la roccaforte del gruppo a sud di Beirut. (Il Messaggero Veneto)

Ore di tensione in Medio Oriente dopo l'esplosione di alcuni cercapersone appartenenti ai membri di Hezbollah dovuta ad attacchi attribuiti a Israele che martedì hanno ucciso 37 persone e ne hanno ferite circa tre mila. (ilmessaggero.it)

Hezbollah "pagherà un prezzo sempre più alto". Lo ha detto il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant. Dichiarazioni che giungono mentre Israele e Hezbollah si scambiano attacchi e dopo che il leader del gruppo libanese ha promesso una punizione contro Israele per le esplosioni simultanee di dispositivi di comunicazione di Hezbollah per le quali accusa lo Stato ebraico. (Il Sole 24 ORE)

Benjamin Netanyahu potrebbe ordinare presto un'invasione via terra finalizzata all'occupazione del Libano e allo smantellamento di Hezbollah. (Fanpage.it)

Ancora scambi di missili e razzi tra Israele e Libano. Per ora non sono disponibili ulteriori informazioni su danni ed eventuali vittime del massiccio attacco israeliano. (Open)

Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un attacco missilistico contro la base aerea israeliana di Ramat David, come risposta ai raid dello Stato ebraico in numerose regioni del Libano. (La Gazzetta del Mezzogiorno)