Il taglio Irpef fuori dalla manovra. Leo cerca altri fondi oltre al concordato
Il taglio dell’Irpef per il ceto medio non entrerà nella manovra. Arrivederci all’anno prossimo. Servono soldi, in tutto 2,5 miliardi, per ridurre l’aliquota di riferimento di due punti percentuali, dal 35% al 33%, mantenendo invariato il limite dello scaglione a 50 mila euro. Le risorse vanno ancora trovate. Serve più tempo. L’obiettivo politico non è in discussione. L’ha ribadito ieri il… (la Repubblica)
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L’obiettivo dichiarato del governo guidato da Giorgia Meloni è riuscire a ridurre l’aliquota Irpef anche per il ceto medio, ovvero per coloro che sono nella fascia di reddito tra i 50mila e i 60mila euro e che fin qui sono rimasti esclusi dalla riforma delle aliquote avviata lo scorso anno. (QuiFinanza)
L’obiettivo resta fermo: taglio dell’Irpef per sostenere i ceti medi. Ma non è detto che le risorse che arriveranno dal concordato bis vadano direttamente in manovra per un intervento su questo fronte. (Il Sole 24 ORE)
A venti giorni dalla scadenza per aderire alla misura, il governo sta già facendo ipotesi sulle entrate possibili. Tuttavia, non è certo che i fondi derivanti dal concordato bis vengano destinati direttamente alla manovra per questo scopo. (Economy Magazine)
Lo ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso dell’assemblea nazionale di Confesercenti tenutasi a Roma. “La palla di vetro non ce l’abbiamo – ha precisato Leo – però speriamo di trovare il massimo di risorse, perché è un obiettivo del Governo e di tutta la maggioranza”. (il Giornale)
Leggi anche: Reshoring si parte A ricordarlo il viceministro dell’economia Maurizio Leo intervenuto ieri al convegno di Assolombarda, a Milano, sulle novità fiscali. (Italia Oggi)
Che si scontra, però, con l’esiguità delle risorse messe a disposizione dalla manovra economica. Riduzione dell’aliquota intermedia del 35 al 33% e l’estensione del taglio ai redditi fino a 60mila euro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)